La “parata” del terzino ha ricordato molto il gesto compiuto dall’attaccante uruguayano al Mondiale del 2010
Sud Africa, Mondiale 2010: Uruguay e Ghana si stanno giocando l’accesso alla semifinale del torneo. Al minuto 119, sul risultato di 1-1, Suarez si sostituisce a Muslera (in quel momento fuori causa) e su un colpo di testa “para” con le mani.
Rosso, penalty, ma non è gol. El Pistolero esce dal campo, Asamoah Gyan spara sulla traversa e la partita va ai rigori, con i sudamericani che alla fine hanno la meglio.
Il parallelismo con quanto accaduto ieri sera a Faraoni è evidente, con la sola differenza che, mentre nel 2010 si sarebbe andati alla lotteria degli undici metri da lì a pochi secondi, il Verona contro lo Spezia ha dovuto difendere per quasi mezz’ora (recupero incluso) i due gol di vantaggio accumulati nel primo tempo.
Gesto antisportivo? Sì, ma alla fine si tratta di un azzardo enorme se si pensa che l’Hellas avrebbe potuto ritrovarsi con una sola rete di vantaggio e l’uomo in meno con ancora un quarto di partita da giocare. Quando in porta c’è San Montipò, però, il gioco vale la candela…