
La nostra intervista esclusiva all’ex capitano gialloblù in vista del match contro la Juventus
Domenico Maietta, o meglio Mimmo, ha parlato ai microfoni di CalcioHellas.it in vista della gara con la Juventus. Il classe 1982, essendo cresciuto nelle giovanili dei bianconeri, è un doppio ex del match e oltre alla sfida di sabato prossimo ha parlato anche del momento che sta vivendo il Verona.
Di seguito dunque la nostra intervista integrale all’ex centrale gialloblù.
Ti aspettavi una batosta del genere contro la Sampdoria?
«Mi aspettavo una Samp agguerrita perché l’avevo seguita nelle ultime partite: è una squadra che fa bene ma che raccoglie poco. Era normale che non facessero sconti ma non mi aspettavo un Verona così distratto. Se in una partita decisiva con una diretta concorrente non fai punti, quando li fai? Il campionato comunque è ancora molto lungo e possono esserci delle gare in cui potrebbe arrivare una vittoria inaspettata. Non bisogna arrendersi fino all’ultimo, almeno finché la matematica non ci condanna».
Quanti punti ti aspetti dall’Hellas nel filotto Juventus-Sassuolo-Napoli?
«Mi auguro che le vinca tutte, poi bisogna vedere la realtà. In casa con il Sassuolo spero arrivino i tre punti, poi contro Juventus e Napoli quello che viene viene. Sono ottimista per il match con la Juve, molto più difficile quello del Maradona. L’importante è che le gare casalinghe e con le dirette concorrenti non vengano più sbagliate. La quota salvezza poi quest’anno sarà molto bassa e servirà stare attaccati il più possibile allo Spezia. Può anche essere che anche qualche altra squadra si accodi, qualcuno sicuramente farà un passo falso».
Il Verona aveva trovato un’anima e ora sembra averla persa. Cosa è successo?
«L’anima si può smarrire, ora bisogna ritrovarla. A inizio anno il Verona aveva giocato da Verona, lottando su ogni pallone con quello che io chiamo “spirito Hellas”. Va ritrovato questo spirito, anche la retrocessione avrebbe un gusto diverso combattendo fino all’ultimo».
Chi potrà fare la differenza nel finale di stagione?
«Il gruppo fa sempre la differenza, soprattutto in una rosa dove non c’è il fenomeno che ti risolve la partita. Sono sempre convinto che Faraoni sia il cuore pulsante della squadra e mi auguro che faccia capire agli altri l’importanza della maglia del Verona. Verdi non sta dimostrando tutte le sue qualità, anzi. Spero però si possa ritrovare perché se gioca da Verdi può dare davvero tanto».
Il difensore che ti piace della rosa del Verona?
«Sono tutti giocatori diversi rispetto a me: io ero esplosivo e rapido, ora sono tutti più alti e fisici. Diego Coppola però mi piace molto, vedo davvero qualcosa di importante in questo ragazzo».
Intervista a cura di Andrea Molinari
