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Setti: “Tutti in discussione. Capisco i tifosi, anche se mi dispiace”

Il presidente è intervenuto nel post-partita per parlare della situazione attuale

A presentarsi in conferenza stampa non è Salvatore Bocchetti, bensì Maurizio Setti, il quale si è concesso alle domande dei giornalisti presenti al Bentegodi.

Andiamo subito a vedere le sue principali dichiarazioni.

TUTTI IN DISCUSSIONE. «Mi sto facendo diverse domande e ho messo tutti in discussione. È una situazione che non mi sarei aspettato, anche perché oggi c’erano nove undicesimi della squadra dell’anno scorso e mi viene difficile pensare che questa squadra non possa salvarsi. Non siamo retrocessi, però questi alti e bassi vanno capiti e quindi devo riflettere su tutta la piramide. Non voglio mollare e soprattutto non voglio andare in Serie B».

LO SMANTELLAMENTO. «Non abbiamo smantellato la squadra, ma ogni anno vanno via diversi giocatori perché è necessario al nostro sostentamento o perché vogliono andare via per guadagnare di più o per giocare in palcoscenici più importanti. Da un lato li capisco, ma mi dispiace che i tifosi prendano sempre me come esempio di uno che vuole disfare tutto quando in realtà ogni anno spendiamo più di quanto incassiamo. La rosa? Qualcosa non ha funzionato e non capisco perché: a detta di tutti la squadra è più forte dell’anno scorso, eccezion fatta per magari i tre davanti che, rispetto all’anno scorso, non sono ancora riusciti a esprimersi».

LA CESSIONE DEL CLUB. «È vero che ci sono interessamenti per il club, ma è una cosa che succede tutti gli anni. Non ci sono vendite in corso e questa sera penso che ce ne siano ancora meno».

IL MERCATO E GLI ALLENATORI. «Quando il mercato partirà faremo sicuramente qualcosa per provare a superare questa situazione. Confusione tattica? Avevamo scelto un mister che doveva fare determinate cose che però non sono state fatte, ma non è questo il momento di parlarne. Penso che Bocchetti fosse l’espressione migliore del nostro calcio, ma non siamo riusciti a trovare un singolo risultato».

LA “DISTANZA”. «Non è un problema fare allenamenti a porte aperte, ma il calcio è cambiato, non è più quello di un tempo e per fare un allenamento c’è da muovere una macchina enorme. Una volta ogni tanto ci sta, anche se l’ultima volta non ha sortito effetti vista la prestazione di Monza… Il fatto che mi si indichi come persona “distante” dalla squadra mi dispiace, io sono una persona “pane e salame”. Io non vivo a Verona perché lavoro altrove e questo può sembrare un distacco, ma in realtà ci sono poche persone che dedicano il tempo che dedico io all’Hellas. Io mi sto ammalando per il club, non dormo».

LA PARTITA E IL CAMPIONATO. «Come ci siamo sciolti dopo il gol subito è da capire, c’è una debolezza mentale che non mi spiego. Oggi potevamo essere a due punti dalla salvezza, ma siamo a otto. Comunque non siamo retrocessi e non ci arrendiamo».

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