L’ex Napoli, oggi capo scouting dell’Udinese, ha parlato a L’Arena in vista della sfida di domenica
Un tuffo nel passato, ma anche una lunga chiacchierata sul presente: questo è stata l’intervista concessa da Andrea Carnevale ai colleghi de L’Arena in vista di Verona-Napoli.
L’ex attaccante dei partenopei ai microfoni ai microfoni del quotidiano ha infatti ricordato i “vecchi tempi”, parlando poi dell’Hellas odierno.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
VECCHI RICORDI. «Con l’Hellas è sempre stata dura, soprattutto al Bentegodi. Quando ero al Napoli loro avevano un trattore come Briegel e una forza della natura come Elkjear. Ricordo ci diedero una bella batosta. Il 3-5 quando ero all’Udinese? Fu un paio di anni prima, ricordo che segnai il 3-3. Quel Verona, però, era imbattibile».
IL MISTER. «Il Verona sta impressionando e sono contento per Tudor, un allenatore che ho conosciuto a Udine. È un allenatore di grande personalità, sa parlare ai giocatori ed è stato umile a continuare il lavoro di Juric. Ormai il Verona non è più una sorpresa, bensì una splendida realtà del nostro campionato. Merito anche di Tony D’Amico, uno che sa scegliere i giocatori».
LA SQUADRA. «Il Verona fa tutto bene e lo fa con grande rapidità. Secondo ma è una delle squadre più veloci del campionato. Aver raggiunto la salvezza con così ampio anticipo permette all’Hellas di giocare con spensieratezza e di divertirsi provando anche qualche grande giocata. Non è una formazione da prendere sottogamba».
I SINGOLI. «Simeone al momento è nel pieno della maturità e all’Hellas ha trovato l’ambiente giusto. L’ho seguito quando era giovanissimo ed era già molto forte, ma all’epoca costava troppo per l’Udinese. Riuscimmo a prendere Barak: che giocatore!».