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Tudor: “Frabotta sarà in panchina. La guerra? L’ho vissuta sulla mia pelle”

Il tecnico gialloblù ha presentato la sfida contro il Venezia in programma domani

Si è da poco conclusa la conferenza stampa di mister Tudor, il quale ai microfoni della sala stampa di via Olanda ha presentato la sfida contro il Venezia in programma domani.

Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.

L’ANDATA. «La gara di Venezia è stata una partita rara, una rimonta del genere fuori casa arriva una volta ogni dieci anni. Furono tre punti importanti perché nel percorso di crescita della squadra successi così aiutano».

I SINGOLI. «Coppola ha concrete possibilità di giocare: abbiamo due squalifiche e quindi chi è sceso meno in campo avrà delle possibilità. Ho visto bene tutti i difensori e mi aspetto che domani facciano una bella gara. Ilic ha fatto un passo in avanti in questo 2022, in fondo è un 2001 titolare in Serie A in una squadra che ogni domenica se la gioca con tutte: è sulla strada giusta e deve crescere senza accontentarsi mai. Simeone? Domenica ha fatto un mezzo gol (ride, ndr)! In settimana comunque l’ho visto bene e credo che sia sempre meglio averlo con noi che contro».

GLI INFORTUNATI. «Veloso dovrebbe tornare con noi mercoledì, mentre Preszelik ne avrà per un po’. Frabotta? Sarà in panchina».

L’AVVERSARIO. «Il Venezia è forte, ha ottimi giocatori e una società che ha investito molto. Sono insidiosi e tosti, quindi mi aspetto una partita difficile e insidiosa. Dovremo essere al 100% per far emergere le nostre qualità: entrambe le squadre corrono tanto, ma ormai il calcio va in questa direzione: tra un paio d’anni le squadre che non correranno rimarranno indietro».

GLI OBIETTIVI. «Raggiungere i quaranta punti già domani sarebbe una bella cosa, ma ormai penso che per quanto concerne la salvezza sia fatta e in squadra c’è già questa consapevolezza. A questo punto però vorrei che non cambiasse nulla, dobbiamo andare sempre al massimo, senza pensieri. Meglio delle aspettative? Io sono arrivato per fare il meglio possibile e siamo tutti contenti che siano arrivati i risultati. Sotto un altro lato è anche difficile perché poi ci si abitua bene e si rischia di deludere se stessi e i tifosi, quindi dobbiamo continuare ad andare avanti. Asticella alzata? È legittimo che i tifosi lo facciano, lo farei anch’io: i tifosi vivono di questo tipo di sogni. Io invece continuo a guardare le prestazioni».

ROMA. «A Roma abbiamo fatto una grande gara, poi ci sono dettagli come i cambi che uno può sbagliare o azzeccare. Ciò di cui sono contento è che loro non abbiano creato molto, alla fine hanno segnato su due calci d’angolo. Critiche per i cambi? Sono orgoglioso perché vuol dire che la gente inizia a vedere un 2-2 all’Olimpico quasi come una cosa scontata».

L’UCRAINA. «Ho vissuto la guerra sulla mia pelle quando la Croazia è stata attaccata e abbiamo difeso le nostre case con le unghie, i denti e le armi finché il mondo era rimasto a guarda, un po’ come accaduto in Ucraina. Spero finisca il prima possibile, al giorno d’oggi non si può più sentire parlare di guerra».

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