
Nanni, Serena e Zigoni raccontano il successo ottenuto nel ’73 sul neutro di Arezzo
Il Verona va a caccia dell’ennesima impresa stagionale: alle 18 odierne i gialloblù scenderanno infatti in campo all’Olimpico per affrontare la Roma e cercare di trovare un successo esterno sui giallorossi che manca addirittura dal ’73, una vittoria che peraltro non arrivò nemmeno nella capitale. Come infatti ricorda L’Arena, il match deciso dal rigore di Mascetti fu disputato sul neutro di Arezzo causa squalifica del campo dell’allora squadra di Herrera.
Per ricordare quella gara i colleghi del quotidiano scaligero hanno dunque raggiunto Franco Nanni, Paolo Sirena e Gianfranco Zigoni, tutti giocatori in campo in quella storica partita.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni delle tre leggende gialloblù.
NANNI. «Guido Tavellin è stato un grande, da tecnico ha avuto meno di quanto avrebbe meritato. Grande uomo e motivatore. Ricordo che io e Sirena partimmo per Arezzo febbricitanti ma giocammo comunque, il mister continuava a chiederci di non mancare e a dirci che avremmo fatto risultato. L’Hellas oggi? Manca poco alla salvezza e spero che alla fine ce la faccia anche il Venezia, l’altra mia squadra del cuore. Ah, un’altra cosa: Casale è un grande difensore, farà strada».
SIRENA. «Ad Arezzo era un campo neutro per modo di dire, c’erano solo tifosi della Roma ed erano incattiviti da alcuni decisioni arbitrali delle partite precedenti. Un po’ come ora… Non ricordo moltissimo di quella partita, però fu combattuta e alla fine ottenni una bella rivincita su Herrera, un allenatore con cui non avevo un grande rapporto (i due si erano incrociati alla Roma durante la stagione 68/69, ndr). Peccato che il Verona di Tudor abbia avuto quel calo contro la Salernitana: non ci fosse stato quel passo falso, già oggi si giocherebbe l’Europa».
ZIGONI. «Ricordo che con la Roma sbagliai il gol dello 0-2, porca… In campo presi le solite botte, ma non riuscirono mai a fermarmi e alla fine successo un macello perché l’arbitro non concesse loro un rigore per fallo (di mano, ndr) di Mascalaito. Herrera? Grande allenatore, ma aveva troppe manie. Ricordo però che una volta, mentre io e altri eravamo scappati dal ritiro per mangiare una pizza, lo vedemmo in giro con Fiora Gandolfi, la sua futura moglie: era scappato dal ritiro pure lui! Tornando a oggi, il Verona di Tudor mi diverte, è un bravo allenatore. A Roma può fare risultato!».
