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ESC. CH – Maietta: “Tudor simile a Juric, Barak il mio preferito. Lunedì al Bentegodi? Possibile”

L’ex difensore gialloblù ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni in vista di Verona-Empoli

«Ah, vorrei aggiungere una cosa: forza Hellas!». Basterebbero queste poche parole per far capire bene quale sia il rapporto tra Domenico Maietta e la piazza scaligera. L’ex difensore gialloblù, raggiunto dai nostri microfoni in vista di Verona-Empoli, tra una chiacchiera e l’altra ha infatti voluto sottolineare una volta di più il suo strettissimo legame con l’Hellas.

Senza perdere tempo, eccovi dunque la nostra intervista esclusiva.

Prima di andare sul Verona, parliamo dell’argomento del momento: la grande delusione azzurra di lunedì.
«Ho seguito attentamente la partita, ma ho visto una squadra che non mi ha fatto divertire ed emozionare come all’Europeo. Quest’estate la squadra era concreta e bella da vedere, mentre ieri non c’era il minimo gioco. L’importante comunque ora è rimboccarsi le maniche e portare a casa la qualificazione a marzo: non partecipare al secondo Mondiale consecutivo sarebbe un dramma».

Dici che Jorginho si stia un po’ mangiando le mani per quel rigore con la Svizzera?
«Mi dispiace per lui, ma credo che non gli si possano imputare colpe: la qualificazione diretta non è scappata solo per il rigore, nell’arco della partita con la Svizzera e di quelle precedenti ci sono state diverse occasioni in cui si sarebbe potuto fare meglio. E poi, come si suol dire, i rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di calciarli».

L’ultima volta in cui ci siamo sentiti, alla guida dell’Hellas c’era Di Francesco, ora invece c’è Tudor. Cosa ne pensi?
«Ho sempre parlato bene di Eusebio, però il suo tipo di calcio è completamente diverso da quello di Juric e non è un gioco “da Verona”. Quando una squadra è costruita per un determinato modo di fare, è difficile rivoluzionare tutto, e si è visto».

Tudor invece ha dato una scossa…
«Tudor sta facendo bene perché è simile a Juric: fa un gioco molto aggressivo e va a prendere alti gli avversari, uno contro uno. Gli attaccanti sono i primi difensori e poi ha lavorato sulla fiducia e sulla testa dei giocatori. Sta facendo davvero bene e sta portando a casa i risultati, il che è la cosa più importante».

Parlando invece dei singoli giocatori, chi è quello che ti piace di più?
«Davanti il Verona ha davvero un bel pacchetto di giocatori, penso a Caprari, Simeone e Kalinic, il quale è molto più in forma rispetto all’anno scorso. Molto bravo anche Ilic, giovane e forte. Il mio preferito però è Barak: ha fisico, gamba, tecnica, tempi di gioco e inserimenti, inoltre è bravo in entrambe le fasi. È davvero dappertutto!».

Dopo dodici giornate il Verona è nella parte sinistra della classifica e, se non avesse buttato alle ortiche le gare contro Genoa, Salernitana e Milan, galleggerebbe in zona europea… 
«Durante l’anno perdi sempre dei punti, ma al contempo ci sono anche partite che vinci pur non meritando: certamente il Verona ha lasciato qualcosa per strada, ma capita a tutti e tutti alla fine possono recriminare qualcosa».

Credi che si parli di salvezza solo per scaramanzia o ci sono effettivamente delle insidie?
«Si parla così perché è sempre meglio farlo, però non vedo una squadra che può puntare solo alla salvezza: ha un bell’organico e un grande allenatore, quindi può ambire a qualcosa di più. Per scaramanzia comunque dirò anch’io che l’obiettivo è la salvezza, ma il mio pensiero è diverso…».

Che squadra è l’Empoli?
«L’Empoli è un gruppo che gioca insieme da tre anni al quale sono stati aggiunti innesti importanti sia in attacco che in difesa. Andreazzoli poi è un allenatore straordinario, io con lui mi sono trovato benissimo. Parliamo di una formazione giovane e ostica che se la gioca con tutte e che esprime il proprio calcio a prescindere dall’avversario. Stanno disputando un campionato davvero importante, non a caso sono a pari punti con il Verona. Vorrei poi fare un appunto su Casale: sono contento per quanto sta facendo al Verona e per il rinnovo. È un ragazzo eccezionale che, dopo un periodo di adattamento, l’anno scorso si è preso una maglia da titolare all’Empoli e ora sta dimostrando di meritare la Serie A. È un veronese DOC e tifoso dell’Hellas, si merita tutto questo».

Che gara sarà?
«Sono due squadre che giocano a viso aperto, ma penso che entrambe cercheranno di prendersi vicendevolmente le misure. A Verona poi c’è un fattore campo importante e spero che l’Hellas riesca a sfruttarlo per fare un ulteriore passo avanti».

Farai un salto al Bentegodi per assistere alla partita?
«Ci stavo pensando e penso che lo farò. Ah, vorrei aggiungere una cosa: forza Hellas!».

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