Maietta, Apolloni, Pin e Fontolan, raggiunti dai microfoni de L’Arena, hanno analizzato il momento del Verona
Il Verona subisce troppi gol? La parola agli esperti! Per analizzare il periodo “ballerino” della retroguardia gialloblù L’Arena ha infatti raggiunto Domenico Maietta, Luigi Apolloni, Celeste Pin e Silvano Fontolan.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni degli ex difensori dell’Hellas.
MAIETTA. «Siamo ancora in una fase di transizione, il passaggio da Di Francesco a Tudor dev’essere assorbito. Il nuovo mister esprime un gioco più vicino a quello di Juric, ma serve tempo. Ho visto tutte le partite del Verona e sono felice che la squadra si sia ripresa. I giocatori bene o male sono sempre gli stessi, quindi non penso che i tanti gol presi siano un problema individuale: bisogna solo avere maggiore cattiveria negli ultimi minuti di partita».
APOLLONI. «Non credo ci siano errori specifici, c’è sempre stato chi subiva continuamente gol nei primi minuti e chi nel finale. Le cause vanno ricercate nella preparazione atletica che poi sfocia nell’abbassamento della concentrazione: in quei momenti bisogna sopperire con la testa. Difendere a zona poi non significa stare fermi nella propria mattonella, ma marcare l’uomo».
PIN. «Sono molto felice per Kalinic e Simeone, due ragazzi fortissimi che insieme a Lasagna, Caprari e Barak valgono trenta reti. Ora tocca a Tudor dare equilibrio alla squadra, ma sono sicuro che ci riuscirà perché è un buon tecnico. Ha poi la fame giusta e sta ricalcando le orme di Juric, anche se il suo calcio è un po’ diverso. Gli errori che ho visto secondo me sono frutto del poco tempo che il mister ha avuto a disposizione, inoltre non ho visto grande protezione da parte dei centrocampisti alla difesa, quindi anche in mezzo c’è da trovare una quadratura. Bisogna poi evitare falli inutili sulla trequarti o corner regalati. Penso infine che l’Hellas non avrà problemi a a salvarsi».
FONTOLAN. «Mi è dispiaciuto del pareggio contro il Genoa perché ormai era fatta. Per me il problema deriva da cali di concentrazione: noi eravamo ossessivi, un occhio alla palla e uno all’attaccante, mentre i difensori odierni difettano in questo. Mi dicono che difendono a zona, ma la zona non può fare gol, in area devi marcare l’uomo! LTudor? Non è mai facile cambiare il tecnico, ma lui è partito bene».
