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Di Francesco: “Con D’Amico subito grande alchimia. Voglio mantenere la mentalità degli ultimi due anni”

Il tecnico gialloblù si è presentato alla stampa nella cornice dell’Hotel Due Torri

«Il mister è stato scelto dalla società dopo alcuni incontri: siamo rimasti colpiti dalla sua voglia che dalla sua energia. Rispecchia le caratteristiche che cercavamo sia dal punto di vista tecnico che umano. Speriamo di ripartire con il nostro pubblico e con l’affetto dei nostri tifosi».

Dopo questa breve introduzione di Tony D’Amico, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Eusebio Di Francesco, il quale nella cornice dell’Hotel Due Torri ha incontrato i giornalisti.

Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del tecnico gialloblù.

IL RECENTE PASSATO. «Dalla Sampdoria mi sono dimesso perché si era rotto qualcosa, mentre a Cagliari ho commesso degli errori che spero di non ripetere. Chi non fa comunque non sbaglia. Che errori ho fatto? Sono tanti, oggi non abbiamo il tempo per elencarli tutti. Magari durante l’anno ve li racconterò…».

LE PRIME SENSAZIONI. «Non posso che parlare bene di Verona: sono arrivato ieri sera e ho trovato una città bellissima e che offre tanto. Sono qui per viverne al meglio le bellezze, ma soprattutto per dare il meglio di me stesso nel mio lavoro».

PERCHÉ VERONA. «Ho avuto un incontro con il direttore D’Amico circa un mese fa e mi è piaciuto parlare di calcio con lui. Negli ultimi anni ho fatto anche scelte sbagliate, ma ho sentito la fiducia di una società che mi ha voluto fortemente. Con Tony si è creata una bella alchimia, speriamo possa continuare a migliorare. Arrivo in una squadra che negli ultimi due anni ha fatto vedere tanto coraggio e che se l’è giocata con tutti. Io e il mio staff, un elemento per me fondamentale, vogliamo mantenere questo spirito. Setti? Il presidente mi ha chiamato ed è stato molto chiaro. Mi è piaciuto».

CONTINUITÀ. «Tra i giocatori non c’è nessuno di imprescindibile perché ciò che conta sia il “noi”: dobbiamo essere un unico corpo che rema tutta nella stessa direzione per cercare la salvezza, il nostro obiettivo primario. La cosa da mantenere è la mentalità, mentre è probabile che a livello tattico ci sia qualche novità, pur senza “smontare” quanto fatto finora: nel mio DNA c’è per esempio la voglia di dominare le partite e recuperare subito la palla viste con Juric. Cercherò di rubare il meglio. Sicuramente si partirà con i paragoni, ma sono abituato alle pressioni. Nulla è scontato, però voglio percorrere la strada fatta finora, pur attraverso i miei principi. Il modulo? Vorrei mantenere la difesa a tre, cercando però di far lavorare la squadra anche a quattro. Per sfruttare al meglio giocatori come Lazovic e Faraoni devo mantenere un 3-4-3, modificandolo magari in partita in corso e durante la stagione».

CALCIOMERCATO. «Abbiamo parlato di mercato, ma non credo che la squadra verrà stravolta, quindi sotto questo punto di vista sono tranquillo».

I GIOVANI. «Non dico nomi, però con il direttore D’Amico stiamo valutando alcuni giovani della Primavera per scegliere chi portare in ritiro. Una menzione però la faccio per Cancellieri, un giocatore di prospettiva e che ha le caratteristiche che piacciono a me. Voglio però dire una cosa: i giovani vanno fatti giocare se sono bravi e meritano, non perché si è obbligati a farli giocare come in Lega Pro. Io credo che l’obbligo sia sbagliato, così facendo si illudono i giocatori».

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