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Selvaggi: “Verona città bellissima, ma quanti dispiaceri dall’Hellas!”

Raggiunto dai colleghi de L’Arena, Spadino ha parlato di passato e presente, rivelando poi un aneddoto sul proprio soprannome

Verona? Una città bellissima, ma quanto dispiaceri dall’Hellas! Questo il pensiero di Franco Selvaggi, il quale ai microfoni de L’Arena ha parlato del suo complicato rapporto con la squadra gialloblù.

Di seguito, infatti, le principali dichiarazioni rilasciate dall’ex attaccante del Torino in vista del match che domenica vedrà i granata affrontare la squadra di Juric al Bentegodi.

RICORDI AGRODOLCI. «Verona è una città bellissima ma la squadra mi ha dato troppi dispiaceri. La semifinale di Coppa Italia della stagione 82/83? Affrontammo un Hellas fortissimo che poteva contare su giocatori del calibro di Penzo e Dirceu. Vincemmo al Bentegodi con Hernandez all’andata e al ritorno segnai subito a Garella. Pensavo fosse fatta, ma non avevamo fatto i conti con i gialloblù (l’Hellas si impose per 1-2 grazie a Volpati e Penzo, ndr). Quella squadra due anni dopo avrebbe vinto lo scudetto. A proposito: io ero in campo con l’Udinese nel 3-5 dell’85. Dovrebbero mettere una targa a Udine per quella gara. Quel Verona ha fatto impazzire tutti: Elkjaer mi impressionò. Rossi? Me lo sogno ancora: un amico, una paersona seria e un campione vero».

L’HELLAS DI OGGI. «Quando ero a Crotone ho allenato Juric. Ricordo che una delle prime partite, se non sbaglio, fece gol alla Sampdoria. Era una predestinato e già un allenatore in campo. Con la scusa della pandemia poi ho visto tanto Hellas: bravi e concreti. Quel che avviene in queste ultime giornate non fa testo, hanno fatto una grande stagione. Tra i giocatori mi piace molto Zaccagni: è un giocatore moderno e secondo me Mancini lo porterà all’Europeo».

IL SOPRANNOME. «Anche giornalisti importanti pensavano che il soprannome “Spadino” derivasse dal mio piccolo piede, ma porto un 40 di taglia, quindi non è proprio minuscolo. La verità è che quel nomignolo me l’affibbiò Bravi quando giocavamo a Cagliari: mi vide senza baffi e disse che assomigliavo a Spadino, il cugino di Fonzie di Happy Days».

L’AVVERSARIO. «Quando parti male e sbagli l’allenatore, tutto diventa difficile, quindi Nicola è stato bravo a rimettere in riga il Torino. Al momento però non sono ancora fuori dalla lotta-salvezza. Domenica sarà una partita da tripla».

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