L’ex attaccante gialloblù, attualmente in Brasile, ha parlato al Corriere di Verona
È un Adailton che ha parlato a cuore aperto quello raggiunto dai colleghi del Corriere di Verona per parlare di Hellas, Juric e non solo.
Senza perdere tempo, andiamo quindi a vedere le principali dichiarazioni dell’ex fantasista gialloblù.
AMORE… A DISTANZA. «Sono a Porto Alegre da mesi e non posso tornare in Italia a causa del blocco agli spostamenti per il Covid, ma seguo sempre anche da qui: questa è un’altra grande stagione per il Verona e sono felice sia per la squadra che per Juric, di cui sono molto amico».
IL MISTER. «Juric da giocatore era come lo vedete da allenatore: generoso, determinato, grande chiarezza di idee spirito di squadra eccezionale e intelligenza tattica. Mai un’esitazione, sempre andare oltre. Un ragazzo splendido e una persona unica. Il suo futuro? Mi auguro che resti a lungo al Verona per il bene che voglio all’Hellas e a lui. Però dipende da tanti fattori: la società quanto e come può crescere? Quali saranno gli obiettivi? Restare in Serie A senza mai rischiare come è stato con Ivan in questi anni è una grande cosa. Occorre capire i progetti del club e quelli dello stesso Juric».
L’ATALANTA E GASPERINI. «Credo che tra Atalanta e Verona ci sia una situazione differente: Setti sa gestire l’Hellas con oculatezza, mantenendo i bilanci in ordine, ma non ha le capacità economiche della famiglia Percassi. Juric e Gasperini? Ivan è allievo del “Gasp”, ma non è un suo clone. Nel suo modo di giocare c’è anche altro, è uno degli innovatori della Serie A».
PRANDELLI. «Sono dispiaciuto dall’addio di Prandelli alla Fiorentina: da lui ho imparato molto, è un uomo di valori profondi. Capisco quel che prova, in questo calcio è tutto accelerato, i social network bruciano i tempi e in un istante ti trovi sperduto. Un uomo della sensibilità di Cesare ne ha sofferto, gli sono vicino».