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ESC. CH – Caverzan: “Hellas più sorprendente quest’anno che durante la scorsa stagione”

L’ex difensore gialloblù ha parlato ai nostri microfoni anche in vista del match in programma domani contro il Sassuolo

La classifica, il k.o. contro il Milan, mister Juric, le prossime gare e tanto altro ancora: sono davvero parecchi gli argomenti toccati da Diego Caverzan durante l’intervista esclusiva concessaci in vista della sfida che l’Hellas affronterà domani contro il Sassuolo.

Senza perdere tempo, andiamo dunque a vedere cosa ci ha raccontato.

Verona a due punti da “quota quaranta” e ottavo in classifica: cosa ci dici a riguardo?
«Ormai si fa fatica a parlare di sorpresa: dopo aver perso giocatori come Kumbulla e Amrabat ci si aspettava che la squadra ne risentisse, invece Juric è riuscito a portare avanti quanto di buono aveva fatto durante la scorsa stagione. Il Verona a prescindere dall’avversario o da chi scende in campo gioca sempre con spirito battagliero ed esprime un grande calcio, senza mai farsi mettere sotto. Certo, contro il Milan è arrivata una sconfitta, ma lì sono stati gli avversari a disputare una grande partita. In generale, credo che questo Hellas sia più stupefacente dell’anno scorso»

A proposito di Milan: contro i rossoneri è arrivata una sconfitta al termine di un match in cui il Verona è parso un po’ svuotato. Secondo te c’è stata stanchezza o magari po’ di appagamento?
«Credo semplicemente che sia stata una partita storta. Certo ci può stare un po’ di appagamento inconscio, ma credo che più che altro possa capitare a fine stagione quando ormai non ci sono più obiettivi da raggiungere. È difficile immaginare che in questo momento del campionato, per di più contro una squadra come il Milan, siano mancati gli stimoli, anche perché con un martello pneumatico come Juric è improbabile che accada. Ho poi sentito della domanda rivolta al mister nel post-partita, e credo sia davvero sciocco pensare che l’Hellas abbia sottovalutato l’avversario. A questo si aggiunge poi la grande voglia che i giocatori hanno di mettersi in mostra anche in vista della prossima stagione, sia in ottica riconferma che, magari, in ottica mercato: le “big” non vogliono giocatori incostanti…».

Parlando proprio di Juric, che cosa apprezzi di più di mister Juric?
«Prima che arrivasse a Verona sapevo che le squadre di Juric partissero forte per poi calare nel periodo primaverile, ma ora ha trovato il metodo giusto e infatti l’Hellas ha tenuto una certa costanza di prestazioni e non ha avuto scompensi a livello fisico. È poi è bravissimo a tenere i suoi sempre sul pezzo: se non ti alleni bene, con lui non vedi neanche la panchina. Credo che così facendo abbia portato al massimo il livello mentale dei suoi ragazzi, come dimostra il fatto che la sua squadra da due anni non sbaglia un singolo approccio alla partita, il che al giorno d’oggi è di enorme importanza».

Qual è il giocatore che più ti ha impressionato?
«In prospettiva Lovato è molto forte, anche se al momento è un po’ incostante, ma vista l’età è normale. Juric comunque gli sta insegnando calcio e lo sta responsabilizzando perché per come gioca il mister non puoi sbagliare. In questi anni ho poi visto crescere Zaccagni, per il quale si parla anche di grandi squadre, ma anche Ilic potrà diventare un grande calciatore. È davvero difficile dare solo qualche nome: pure Tameze sta giocando alla grande, così come Barak, uno che a Verona sembra aver trovato la propria dimensione».

Per il Verona sono in arrivo un po’ di partite toste…
«Contro il Sassuolo sarà una partita partita delicata, ma il Verona se la può giocare, così come contro l’Atalanta o la Lazio. Poi ci sta perdere, l’importante è che sia per merito dell’avversario e non per demerito della squadra».

Come impatta secondo te l’assenza del pubblico? Il Verona potrebbe essere più in alto se al Bentegodi avesse potuto essere spinto dai propri tifosi?
«Non saprei, anche perché ci sono giocatori, soprattutto i più giovani, che potrebbero beneficiare dell’assenza del pubblico e quindi della minor pressione avvertita. Per i più esperti, invece, giocare con zero o migliaia di persone credo non faccia grande differenza…».

Chiudiamo con lei: cosa fa oggi Diego Caverzan?
«Ora lavoro nell’ambito assicurativo sportivo, tra i miei clienti ci sono diversi giocatori. Alleno poi i classe 2006 di una società dilettantistica qui nel riminese, dove vivo. Per il resto cerco di godermi la famiglia e gli amici, di stare bene e di guardare tanto calcio!»

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