Le dichiarazioni del dirigente della società elvetica sull’esterno classe 1998 di proprietà del Verona

Tra i giocatori arrivati a Verona nell’ultima sessione di mercato c’è anche Kevin Rüegg. Dopo un periodo di adattamento iniziale, rallentato da un infortunio muscolare, lo svizzero nelle ultime settimane ha dato dei segnali importanti. Arrivato come vice Faraoni, l’ex Zurigo ha mostrato qualità interessanti soprattutto in fase offensiva: personalità nel puntare l’avversario e grande esplosività, come si è visto nella trasferta di Firenze quando è subentrato dalla panchina e in un paio di occasioni ha saputo ribaltare l’azione. Anche Juric ha sottolineato i suoi progressi e potrebbe essere una pedina importante per il proseguo del campionato.

Per conoscere meglio il classe 1998, capitano dell’U21 elvetica, CalcioHellas.it ha contatto in esclusiva il ds dello Zurigo, Marinko Jurendic:

Come commenta i primi mesi di Rüegg in Italia e i progressi delle ultime settimane?
“Ho visto che non ha giocato molto nella prima parte di campionato. Ha avuto un problema muscolare, ma credo che il passaggio al Verona sia molto importante per il suo futuro. È un profilo interessante, con buona tecnica e forza nelle gambe, ma la sua qualità più importante è la mentalità. Kevin ha le potenzialità per essere convocato in futuro dalla nazionale svizzera come terzino destro”.

Rüegg è cresciuto nello Zurigo: quali sono le caratteristiche che vi hanno colpito in questi anni?
“È un gran lavoratore, ha un carattere forte e questo gli ha permesso di debuttare a 18 anni da centrocampista, in quello che era il suo ruolo fino a qualche anno fa. Non un centrocampista alla Modric ovviamente, ma con buona visione di gioco e tanta corsa. È stato Ludovic Magnin nella scorsa stagione ha utilizzarlo sia come mediano che come ala destra. Grazie alla sua esplosività può fare la differenza sulla fascia destra”.

Secondo lei in quale aspetto deve e può migliorare?
“Allo Zurigo facevamo degli allenamenti individuali per migliorare i suoi cross, perché è bravissimo ad attaccare la profondità, ma deve migliorare i traversoni. Se migliorerà, diventerà uno degli esterni più importanti, non solo del Verona ma anche del campionato. Ha qualità da giocatore importante. È polivalente come Kimmich del Bayern: per esempio può giocare da centrocampista centrale o come terzino destro, il che è una qualità”.

C’è un aneddoto che lo riguarda?
“Qualche anno fa ero l’allenatore degli attaccanti allo Zurigo e mi ricordo che nella settimana prima della partita contro lo Xamax gli dissi che avrebbe dovuto attaccare e cercare spesso il tiro in porta. Lui mi rispose: “Va bene, ma io non segno quasi mai”. Allora gli ho fatto fare degli esercizi per migliorare il tiro in porta e in quella partita segnò due reti. Quella doppietta è stata molto importante per il club perché c’era il rischio di andare ai play-out. Sono stati i primi suoi gol con lo Zurigo, poi ha segnato un gol anche nella scorsa stagione e uno in coppa”.

C’erano altri club interessati e com’è stata la trattativa che lo ha portato al Verona?
“Rüegg allo Zurigo ha giocato più di 100 partite, di cui anche quattro in Europa League, delle quali due contro il Bayer Leverkusen. Si è rivelato un giocatore interessante sia per l’età che per la posizione che occupa in campo. Il primo contatto con D’Amico lo abbiamo avuto a giugno. Il Verona credo che sia un passaggio logico per la sua carriera: è un club più grande dello Zurigo che può farlo crescere ulteriormente. Si erano interessate anche alcune società tedesche importanti, ma credo che il Verona sia il migliore per lui in questo momento della carriera”.