L’ex capitano gialloblù, raggiunto da La Gazzetta dello Sport, ha avuto modo di parlare anche del proprio futuro
È un Pazzini “ad ampio spettro” quello raggiunto da La Gazzetta dello Sport: l’ex capitano gialloblù ha infatti toccato molti argomenti, alcuni dei quali molto interessanti in ottica Hellas.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
IL FUTURO. «Ho smesso di giocare perché volevo essere io a decidere il mio futuro. E poi il fisico cambia per tutti, tranne che per Ibrahimovic (ride, ndr)! Ora sto seguendo il corso da direttore sportivo e quello da allenatore: cercherò di capire la strada migliore per me…».
LA CARRIERA. «Ho avuto una carriera pazzesca. Ho giocato con tanti campioni, in grandi squadre, inoltre ho disputato sai la Champions che il Mondiale. E poi ho fatto 115 gol in Serie A: ognuno di loro per me è come un figlio. Mi darei un “8” in pagella. Più panchina del previsto? Forse sì, ma non ho mai criticato le sclete, solo i modi. Stramaccioni per esempio mi ha detto subito che davanti a me c’era Milito, mentre altri hanno fatto i “giochini”…».
TOP E FLOP. «Credo che il momento più alto della mia carriera sia la Champions raggiunta con la Sampdoria. La meno gratificante è stata invece l’ultima al Milan, ma anche la prima all’Hellas non è andata troppo bene…».
L’HELLAS. «Al Verona ho fin da subito legato tantissimo con città e tifosi. Essere stato il capitano dell’Hellas per me motivo di grande orgoglio. Li ho anche giocato con Toni: un “nemico” sportivamente parlando, ma per me è stato compagno, amico e mentore».
GLI ALLENATORI. «Ricordo con grande piacere Mandorlini: è stato lui a farmi esordire. Mi sono trovato molto bene anche con Mazzarri, Delneri, Allegri, Leonardo e Juric».
c’è solo 1 capitano
Ti amo te,,,,
Possono tornare tt e 2