Intervistati da Gianlucadimarzio.com, i quattro hanno parlato dell’uomo del momento in casa gialloblù
Stefano Lovato, Mauro Gallo, Giorgio Molon e Andrea Schiavo: sono questi i quattro profili scelti dai colleghi di Gianlucadimarzio.com per parlare dell’uomo del momento, Matteo Lovato.
Il primo è il padre del ragazzo (nonché il suo primo tifoso, nonostante sia tutto fuorché un calciofilo), il secondo il responsabile tecnico della prima squadra del giovane difensore, mentre gli altri due sono nell’ordine l’ex responsabile del settore giovanile del Padova e l’attuale preparatore personale del classe 2000.
Di seguito, dunque, le loro principali dichiarazioni.
LOVATO SENIOR. «Ho fatto migliaia di chilometri e consumato tante macchine per vedere Matteo, anche se di calcio non so niente: non guardo nemmeno i Mondiali! Mi sedevo in tribuna con la mia macchina fotografica e mi limitavo a scattare foto a Matteo, non ho mai sbraitato o urlato contro arbitri e giocatori avversari, a me basta vedere mio figlio. A volte tornavo a casa anche all’una di notte, ma ero felice di farlo! L’ultima volta in cui sono andato a vederlo? Verona-Udinese al Bentegodi di qualche settimana fa».
GALLO. «A volte Matteo si infortunava nella sessione del giovedì, prendeva qualche botta o una storta. Tutti pensavamo che la domenica non ce l’avrebbe fatta a giocare la partita, ma venivamo puntualmente smentiti. A sette anni faceva reparto da solo, era tosto e vinceva tutti i contrasti. Riconosco i suoi movimenti di allora anche anche adesso che è in Serie A».
MOLON. «Ho inseguito Lovato per due anni senza sosta: lo volevo a tutti i costi nel nostro vivaio! Era un guerriero, teneva i ragazzi più grandi di lui con facilità estrema e non li faceva passare».
SCHIAVO. «Matteo ha una grande etica del lavoro. Per fare un esempio, quando è finito lo scorso campionato ha voluto subito svolgere delle sessioni individuali per prepararsi al meglio alla nuova stagione».
Pero adesso lasciamolo stare e che pensi a giocare e concentrarsi
Meglio per tutti
??