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Pandur: “Il Verona mi ha seguito per un anno. Juric? Un uomo che vive di calcio”

Le dichiarazioni del giovane portiere ex Rijeka sulle prime sensazioni in gialloblù

Il nuovo portiere dell’Hellas Verona, Ivor Pandur, ha parlato al portale croato Index dopo i primi giorni da gialloblù. Queste alcune delle sue dichiarazioni:

RITIRO. “Ci alleniamo due volte al giorno. Da quando sono arrivato qui sono rimasto impressionato dalle persone, dal modo in cui lavorano. È tutto così ben organizzato, mi sento davvero bene qui. L’atmosfera è fantastica, per quanto riguarda la squadra e lo staff. Tutti sono uguali e il campo è l’unico che parla. Mi piace molto. Sì, è molto difficile per me, lo è, ma mi piace lavorare. Assorbo tutto, studio, mi alleno e aspetto l’inizio della stagione”.

IL TRASFERIMENTO AL VERONA. “Il preparatore dei portieri del Verona, Massimo Cataldi, mi ha seguito ininterrottamente per un anno. Non ha perso una sola partita. È venuto ad assistere anche ad alcuni allenamenti. In qualche modo ha preso quella decisione, ovviamente con Juric, Ostojic e l’intero club. Il Verona mi ha seguito per un anno, ma si può dire che la decisione sia arrivata bruscamente. Lunedì ho scoperto che poteva esserci qualcosa, martedì si è tenuto un incontro ed è stato deciso che mi volevano a Verona. Sentivo che vedevano un futuro in me, mi volevano ed è lì che ho avuto la motivazione per progredire ed essere ancora migliore. Adoro gli italiani, ora avrò la possibilità di giocare in Serie A. È un sogno che si avvera”.

FUTURO. “So che arrivo come secondo portiere. A Rijeka ho fatto anche il terzo e il secondo portiere, quindi ho avuto questa possibilità e l’ho sfruttata. Farò lo stesso nel nuovo club, mi allenerò duramente ogni giorno e aspetterò pazientemente la mia occasione, e quando arriverà, la coglierò e mostrerò le mie qualità. Credo davvero in me stesso e nel Verona. Ecco perché sono venuto qui. Ero abbastanza nervoso durante quei pochi giorni in cui erano in corso le trattative, volevo solo che la situazione venisse definita il prima possibile. Ho ottenuto qualcosa che volevo fin da giovane. Ma devo sottolineare che non sono nemmeno a metà strada: ho molto lavoro davanti a me per raggiungere nuovi traguardi”.

JURIC. “La prima impressione di Juric è stata che sia un uomo che vive per il calcio. Lavora 24 ore al giorno su come migliorare se stesso e la sua squadra. Questa è una delle mie prime impressioni. Quando lavoriamo l’atmosfera è seria, quando prendiamo in giro siamo tutti rilassati. Quando scendiamo in campo, Juric chiede la massima concentrazione e il massimo dai giocatori. Questo funziona perché sono obbedienti, sanno cosa fare e sanno cosa è richiesto loro. Spero che questa stagione sia ancora migliore della precedente”.

SEMPER AL CHIEVO. “Siamo bravi, ovviamente. Abbiamo parlato, gli ho chiesto un po’ della città, della cultura, degli italiani. Due croati in una città italiana? Penso che questo sia solo un indicatore di come si fanno le cose in Croazia con i portieri. Siamo dove siamo e sta a noi lavorare, comportarci bene e i risultati arriveranno”.

NAZIONALE. “Voglio giocare per la nazionale un giorno. Sono consapevole che devo aspettare ancora un po’ di tempo fino a quel momento e che il successo non arriva dall’oggi al domani. Sta solo a me ascoltare, essere umile, onesto e poi quelle belle cose arriveranno. Spero che un giorno tutti i dadi combacino e che farò parte della nazionale croata”.

MODELLI.Cito sempre questi tre: Oblak, Alisson e Ter Stegen. Se prendessi il 33 % da ognuno, penso che sarei il portiere più completo. Quando li guardo, li ammiro sempre e penso che classe di giocatori siano. È ovvio che sono a livelli più alti di altri. Ovviamente tutti vogliono avere un proprio stile, ma tutti vogliono anche essere al top”.

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