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ESC. CH – Calabrese: “Abbiamo avuto paura di non poter giocare la finale, ma ora vogliamo vincerla!”

Il difensore della Primavera si è raccontato in esclusiva ai nostri microfoni in vista della sfida di Coppa contro la Fiorentina

Manca ormai solamente poco più di una settimana alla finale di Coppa Italia Primavera: il prossimo 26 agosto, al Mapei Stadium, i gialloblù di mister Corrent affronteranno infatti la Fiorentina nell’ultimo atto della competizione.

Per l’occasione abbiamo quindi deciso di raggiungere uno dei pilastri della squadra gialloblù, il difensore classe 2002 Bernardo Calabrese, per “tastargli il polso” in vista del match, ma non solo.

Ecco quindi la nostra intervista esclusiva.

Iniziamo con le presentazioni: ci racconti un po’ di te e di che tipo di giocatore sei?
«La mia stria calcistica non è molto lunga o particolarmente articolata: ho cominciato da piccolissimo nel Pescantina, poi a 8 anni sono approdato al Verona, dove sono rimasto fino a oggi. Parlando delle mie caratteristiche, reputo di essere un difensore con una buona tecnica e un buon carisma. Credo che invece dovrei migliorare un po’ per quanto riguarda velocità e rapidità».

Come giudichi la vostra stagione, al netto dell’emergenza Covid che vi ha impedito di giocarvi le vostre carte ai play-off?
«Senza ombra di dubbio quella appena trascorsa è stata una stagione particolare, ma nel complesso penso sia stata positiva: la squadra ha fatto una buona stagione, mentre io sono cresciuto molto. Chiaramente siamo molto dispiaciuti per l’interruzione del campionato, perché avremmo voluto giocarci le nostre carte fino in fondo, però abbiamo ora abbiamo una grande chance con la Coppa Italia…».

Che allenatore è Corrent?
«Conosco il mister da un paio d’anni perché era con me anche in Under 17, e devo dire che mi sono sempre trovato benissimo. È un allenatore molto competente sul piano tecnico-tattico, ma sa anche trasmetterci la passione che lui mette in quello che fa. Ci dà grande carica, il che è molto importante…».

Com’è stato allenarsi con la prima squadra? Impressioni su Juric?
«Sicuramente è stato emozionante: allenarsi con giocatori che vivono la Serie A è un grande onore e ti permette di migliorare sotto tutti i punti di vista. Tutti sono stati molto disponibili e mi hanno dato molti consigli, permettendomi di crescere tantissimo in soli due mesi. Ho parlato molto con Kumbulla e Bocchetti, mentre non ho avuto modo di conoscere benissimo Juric, anche se mi ha trasmesso molto. Spero di riuscire ad allenarmi con lui altre volte in futuro».

Pochi giorni fa avete disputato un’amichevole contro la Juve: come hai visto la squadra dopo tutti questi mesi di stop?
«Non siamo al top fisicamente, ma è naturale visto che molti miei compagni non hanno avuto l’opportunità di allenarsi con la prima squadra, però francamente pensavo potessimo avere più problemi. Ho ritrovato una squadra unita e, nonostante qualche pecca nel gioco, abbiamo disputato una buona partita».

Arriviamo al clou dell’intervista: a fine agosto vi aspetta la finale di Coppa Italia. Quanto avete temuto di non poterla giocare?
«Abbiamo davvero avuto tanta paura di non poterla giocare: essere arrivati a quel punto e rischiare di non poter competere per un trofeo che sarebbe storico ci ha resi molto tristi e ci ha dato molto fastidio, ma per fortuna alla fine riusciremo a disputare la partita. Ora però dobbiamo vincere!».

Avversario sarà la Fiorentina: quali sono le armi con cui pensate di far male e cosa invece temete?
«Loro sono una buona squadra, non li abbiamo ancora studiati bene: lo faremo nei prossimi giorni. Sicuramente però hanno degli esterni molto forti, tecnici e rapidi. Inoltre la Fiorentina non ha molti punti deboli, quindi dovremo essere bravi a sfruttare le nostre armi. Noi abbiamo il nostro gioco, siamo rapidi in avanti e sappiamo palleggiare molto bene, inoltre non abbiamo paura di nessuno: cercheremo di sfruttare queste caratteristiche al meglio».

Chiudiamo con il tuo sogno nel cassetto a breve e a lungo termine…
«Al momento il mio sogno è quello di esordire in Serie A con il Verona, perché sarebbe davvero il massimo. Credo comunque che non ci si debba porre limiti cercando di lavorare per arrivare il più in là possibile».

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3 anni fa

Ma quando giocano?

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