L’ex tuttofare gialloblù si è raccontato a La Stampa all’interno di una lunga intervista
È un Domenico Volpati ad ampio spettro quello raccontatosi sull’edizione odierna de La Stampa: l’ex tuttofare gialloblù, raggiunto dal quotidiano piemontese, ha infatti parlato dei suoi anni all’Hellas, ma non solo.
Di seguito, infatti, le sue principali dichiarazioni.
IL MISTER. «Bagnoli era un allenatore moderno: al Como avevamo Sguazzero, che veniva dall’atletica leggera, come preparatore atletico. Una cosa unica per la Serie B di allora. Al Verona, invece, mi ricordo che prima delle partite importanti leggeva il giornale come se nulla fosse: così facendo, ci tranquillizzava».
L’HELLAS. «Quelli di Verona sono stati sei anni straordinari: ho vissuto in una città bellissima giocando campionati straordinari. Tutta la città parlava di noi, anche chi non se ne intendeva di calcio, e la domenica venire allo stadio era un “must”. I compagni di squadra? Elkjaer era acrobatico e veloce, mentre Tricella era una copia di Scirea. Verona ora è il mio posto strategico, ogni volta che ci vado mi si apre il cuore e vengo avvolto dai ricordi».
GLI EX GIALLOBLÙ. «A Verona abbiamo fondato una onlus con gli ex gialloblù, anche se è un peccato non poter fare come per esempio fa il Barcellona: lì ogni contratto stipulato da un giocatore garantisce una percentuale alla onlus. Ciò serve anche a ricordare a tutti che ogni calciatore un giorno sarà un ex».