Buona prova nel complesso, ma c’è chi ha sofferto più di altri
Alla fine è arrivata una vittoria che profuma di Europa, e questo è l’importante, ma durante Verona–Parma ci sono stati dei gialloblù che si sono distinti più di altri.
Con questa premessa, andiamo quindi a vedere le nostra pagelle del match.
SILVESTRI: 6. Può poco sull’1-0 di Kulusevski e fa quel che può sul diagonale dello svedese che poi porta al tap-in di Gagliolo. Per il resto non è troppo impegnato.
RRAHMANI: 6. Parte malino e si fa saltare troppo facilmente da Kulusevski in occasione del vantaggio ducale. Cresce alla distanza, centra una traversa e compie un mezzo miracolo proprio sullo svedese sul risultato di 2-2. Dà comunque l’impressione di dover rifiatare.
GÜNTER: 6. Salvato da Rrahmani quando Kulusevski lo salta secco in area, ma per il resto sembra reggere bene l’urto.
DAWIDOWICZ: 5. Sbaglia praticamente tutto e si prende dei rischi spesso inutili. La sostituzione al 45′ è emblematica.
FARAONI: 5,5. Non la sua miglior partita: si vede poco in avanti e non è troppo reattivo quando Gagliolo lo brucia in occasione del gol.
AMRABAT: 6,5. Viene saltato da Kulusevski con un controllo orientato che però è un pezzo di bravura dello svedese. Per il resto a volte esagera a mettersi in proprio, tuttavia è anche vero che togliergli il pallone è praticamente impossibile.
VELOSO: 6. Come al solito smista palloni con intelligenza. Peccato per quel gol a gioco fermo: fosse stato valido, sarebbe stata la sua terza perla stagionale.
DIMARCO: 6. Debutto “timido”, ma offre qualche discreto spunto ed è lui a servire Di Carmine in occasione del rigore.
VERRE: 6,5. Non si vede praticamente mai, ma nelle due volte in cui si accende regala un pericolosissimo diagonale e l’assist per il 3-2 di Pessina. Questo, unito al risultato finale, gli garantisce una sufficienza abbondante.
BORINI: 5,5. Si accende a sprazzi, ma al contrario di Verre non trova la giocata giusta. Avrà tempo e modo di rifarsi.
DI CARMINE: 6,5. Si procura un rigore mettendoci anche un po’ di mestiere e astuzia, poi lo trasforma. Esce stremato.
LAZOVIC: 6. Un tempo per la freccia di Juric, che però questa volta sembra limitarsi al compitino.
EMPEREUR: 6. Entra e ci mette la solita garra. A volte è un po’ irruento, ma a noi piace così.
ZACCAGNI: 6,5. Juric ieri gli ha chiesto di essere più incisivo in avanti, lui entra e meno di dieci minuti dopo segna un gran gol. Ordini di scuderia ricevuti alla grande.
PESSINA: 6,5. Altro cambio azzeccato da Paro (ovviamente “telecomandato” da Juric): alla fine la decide lui. Dall’inizio o da subentrato, è sempre una certezza.
BADU: s.v. Entra gli ultimi minuti per “far legna”, ma è troppo poco per giudicarlo.
PARO/JURIC: 6,5. Le scelte iniziali non convincono eccessivamente, ma l’accoppiata Juric-Paro se ne accorge e si presenta alla ripresa con tre cambi. Due dei subentrati andranno poi in gol: come al solito sembra che, nascosta da qualche parte in panchina, ci sia una sfera di cristallo.