Il portierone gialloblù, raggiunto da La Gazzetta dello Sport, si è raccontato tra sogni più o meno realizzabili
Dalla ripresa ai colleghi, passando per la salvezza, l’Europa, la Nazionale e… il gol: è stata un’intervista piuttosto lunga e interessante quella concessa da Marco Silvestri ai colleghi de La Gazzetta dello Sport.
Senza perdere ulteriore tempo, andiamo quindi subito a vedere le principali dichiarazioni del portierone gialloblù.
LA RIPRESA. «Prima dello stop stavamo bene sia fisicamente che mentalmente, ma quando ricominceremo non ripartiremo né dai nove risultati utili consecutivi, né dalla sconfitta contro la Sampdoria: sarà come ricominciare tutta da capo. La partita di Genova? È stata giocata in un ambiente surreale, ma dovremo farci l’abitudine perché per un po’ sarà così».
SARACINESCA. «Credo che nei nostri nove “clean sheet” ci sia molto del nostro: abbiamo lavorato duro e non ricordo grossi errori degli avversari. Alcuni dei gol che abbiamo subito poi sono autentici capolavori: penso a quello di Barella, che peraltro mi ha quasi chiesto scusa, ma anche a quelli di Djuricic, Malinovskyi e Balotelli».
L’OBIETTIVO. «La salvezza resta il nostro obiettivo primario: raggiungerla sarebbe straordinario. Poi, in caso, vedremo di giocarcela per quello che resta…».
L’INGHILTERRA. «Ho giocato in Premiership, un campionato competitivo e che mi ha permesso di giocare in stadi meravigliosi. Mi è piaciuto imparare le usanze inglesi, ma per un italiano non c’è niente di meglio della Serie A».
LA NAZIONALE. «Ho iniziato questa stagione con l’obiettivo di dimostrare di poter giocare in Serie A. L’Italia? Sì, la sogno. Punterò sempre alla maglia azzurra, e farò di tutto per arrivare a indossarla».
“BOMBER” SILVESTRI. «Da piccolo giocavo davanti, poi ha vinto la mia pigrizia: non amo correre, mi lamento ancora adesso… Rispolverare l’animo da attaccante? Prima o poi segnerò, me lo sento!».
I COLLEGHI. «Radunovic e Berardi mi danno serenità e la giusta dose di competitività. Spero possano giocare anche loro».