Le dichiarazioni dell’ex centravanti gialloblù sulla ripresa del campionato a porte chiuse e sull’esempio tedesco
L’ex attaccante dell’Hellas Verona, Luca Toni, ha parlato a L’Arena della ripresa del campionato:
RIPARTENZA A PORTE CHIUSE. “Sarà diverso. Prima la pandemia: ne parlano tanti esperti, mi pare non siano mai d’accordo. Il primo pensiero va alla salute, da preservare. Ma senza i tifosi, il calcio non ha senso. Giocare in uno stadio vuoto mi fa passare la voglia. Io ho sempre scelto piazze dove c’era stimolo, dove c’era gente. Amavo anche quelli che mi insultavano. a cosa peggiore è l’indifferenza. Quando vedi il vuoto attorno senti le urla dei compagni, vuol dire che sei finito dentro qualcosa che non è più calcio. Andare allo stadio dev’essere una festa. Per me, stadio vuol dire famiglia, condivisione, qualcosa di bello. Ma oggi viene a mancare tutto il bello del calcio. Rimane solo il business”.
CONFRONTO CON LA GERMANIA.”Ma non possiamo paragonarci alla Germania. Perché nel bene o nel male sono tutti più precisi. Funziona tutto di più. Non solo nel mondo del calcio, ma in tutto. Se vai a vedere, da loro, non trovi una strada che non sia perfettamente pulita. Poi, magari, il bello dell’Italia è che siamo meno precisi. In Germania poi non hanno mai chiuso come hanno fatto qui. Noi non possiamo paragonarci alla Germania quando ci pare. Noi abbiamo le cose in positivo e in negativo rispetto a loro. E’ il bello di noi italiani saperci arrangiare, a volte può essere positivo, a volte meno. I tedeschi non si arrangiano. Devono avere una linea guida, altrimenti succede un casino. Di sicuro loro sono precisi, lo Stato è preciso, funziona tutto bene. E quando arrivano i soldi a sostegno, arrivano puntuali”.
RIPRESA. “Adesso è importante vedere chi è più in forma e chi si è allenato meglio. C’è il rischio di farsi male. Tutti hanno rispettato i protocolli? La condizione com’è? Il valore tecnico della Juventus è fuori discussione. Ma se dovessero trovare una squadra che corre tre volte di più potrebbe succedere davvero di tutto. In Italia rispetto alla Germania si è partiti molto dopo. Pensa alla Francia: tutto fermo.E come faranno Psg e Lione a presentarsi al meglio in Champions contro avversari che non si sono mai fermati?”.