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Barresi: “Rientrare al Bentegodi? In fila col certificato ed entrate prenotate”

Le dichiarazioni del dirigente gialloblù sul possibile scenario post Covid 19 del Bentegodi

Il direttore operativo dell’Hellas Verona, Francesco Barresi, ha parlato a L’Arena:

RIAPERTURA DEL BENTEGODI. “Non c’è a oggi un protocollo. Ma qualcosa stanno studiano, perché come verranno resi funzionali resi funzionali teatri all’aperto e in futuro anche i cinema, pure per gli stadi si sta studiando qualcosa per la tutela del tifoso ma anche per la tutela di quelle aziende che hanno bisogno della presenza degli spettatori allo stadio”.

PERCORSO DA DEFINIRE. “Oggi possiamo solo immaginare come sarà fruibile lo stadio in base alla norma (di contenimento dei flussi, di rispetto  delle distanze , secondo DPCM, ndr) vigente. Sicuramente ci dovrà essere una dichiarazione a parte dei nuclei familiari, che dovrà segnare i fruitori dei titoli di accesso allo stadio, per poi bypassare i distanziamenti. Ovvio che sarà necessario una mappatura dei posti assegnati all’interno della struttura. E per tutti l’imperativo sarà quello di rispettare il posto assegnato in base alle distanze calcolate in precedenza nel rispetto delle norme di sicurezza. La dichiarazione del nucleo familiare ci permetterà invece di assegnare ad una famiglia posti vicini, visto che secondo decreto, i membri dello stesso nucleo non hanno bisogno di osservare i distanziamento”.

PASSAPORTO PER ENTRARE ALLO STADIO.Potrebbe essere necessaria una dichiarazione che certifichi un’assenza di sintomi riconducibili al virus o che garantisca l’assenza di contatti avuti con un soggetto positivo nei quattordici giorni precedenti al momento di accesso allo stadio”.

FORMAZIONE DEL PERSONALE. “Tutto cambia, per forza di cose. E proprio la formazione del personale preposto per l’accoglienza degli spettatori avrà una grande importanza. Mi riferisco agli stewards che dovranno avere compiti di controllo della temperatura corporea dei tifosi prima di permettere l’accesso allo stadio e che dovranno anche regolare i flussi, avendo il compito di assegnazione del posto, con fasce orarie ben definite per gli accessi, proprio per evitare assembramenti. E qui faccio un esempio: l’ingresso sarà definito nel luogo e nel tempo. Se un tifoso ha access di Curva alle 14,15, difficilmente presentandosi con un ritardo importante potrà entrare allo stadio“.

CAPIENZA. “Non mi è possibile dire oggi che la capienza verrà ridotta in automatico ad ottomila persone, visto che manca un calcolo ufficiale. Abbiamo un’interpretazione sulla quale si andrà a lavorare Di certo non ci sarà un concetto di stadio come c’era prima. I distanziamenti cambiano la fisionomia dei settori. Se un settore verrà esaurito in campagna abbonamenti ma quel settore potrà ricevere effettivamente solo un quinto di quei presenti, già gli altri quattro quinti dovranno essere sistemati altrove”.

INDIVIDUARE REATI ALLO STADIO. “La mascherina non permette un riconoscimento facciale, servirà dunque trovare in fretta un sistema efficace di controllo”.

 

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