Calcio Hellas
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Galderisi: “Appena arrivato al Verona volevo subito andarmene: per fortuna Boniperti…”

Il Nanu, durante una live Facebook con Hellas Channel, ha raccontato un paio di aneddoti interessanti

È stata una diretta ricca di aneddoti quella a cui Giuseppe Galderisi ha preso parte nella serata di ieri sulla pagina Facebook dell’Hellas Verona.

Dal 12 maggio al Verona di oggi, passando per la sua “tentata fuga” dall’Hellas e le sigarette di Elkjaer, andiamo quindi subito a vedere le principali dichiarazioni del Nanu.

IL 12 MAGGIO. «Questa è una giornata particolare e fantastica sotto tutti i punti di vista: immagini, persone, facce, aneddoti, ricordi… Mi vengono i brividi: aveva ragione Volpati, ci siamo resi conto di quello che avevamo fatto solo con il passare del tempo. I miei ex compagni di squadra? Sono sempre in contatto con quel gruppo meraviglioso, siamo uniti come non mai!».

L’IMPATTO CON VERONA. «Sono arrivato all’Hellas che ero un ragazzino con la voglia di spaccare il mondo: arrivavo dalla Juventus, dove avevo davanti a me grandissimi attaccanti, quindi ero ansioso di giocare. Tuttavia, durante il primo giorno del ritiro di Cavalese, il mitico e grande mister Bagnoli scrisse su un foglio la sua formazione titolare di quel momento, e io ero in panchina. Chiamai subito Boniperti dicendogli di riportarmi alla Juve perché al Verona non avrei giocato, e lui mi rimproverò duramente: non lo ringrazierò mai abbastanza per averlo fatto! Quella è stata la mia fortuna, perché quello che abbiamo fatto in quegli anni mi rende molto orgoglioso»

VALORI IMPORTANTI. «La forza di quel Verona erano i valori trasmessi da Bagnoli e Masceti già a partire dalla Serie B. Tricella, Volpati, Fontolan e Sacchetti, tutti più grandi di me, mi facevano sentire importante ma senza esagerare, dandomi poi molti consigli. Ora che sono allenatore, cerco di trasmettere a mia volta quei valori».

“QUELLA” STAGIONE. «L’arrivo di Elkjaer e Briegel ci diede una concretezza fondamentale per il nostro percorso: tre passaggi e si andava al tiro. Ancora oggi quando ho tempo studio per capire come facevamo e come giocava quella squadra! Anche perché ricordo che eravamo una rosa striminzita di 17-18 elementi con un allenatore che si occupava di tutto, mentre oggi ci sono rose da 30 giocatori e allenatori in seconda, preparatori atletici, psicologi… La festa? Dal 12 al 19 maggio volevamo solo stare insieme e goderci quello che nessuno pensava avremmo potuto raggiungere…».

I TIFOSI. «Ciò che ricordo meglio è però il feeling che si era creato con la tifoseria: la semplicità con cui abbiamo vissuto quel periodo è stata la cosa più bella. Ancora oggi ho contatti con persone che non conosco ma che per me sono come fratelli!».

ELKJAER. «Preben prendeva le legnate anche per me: mi ha fatto divertire sia come giocatore che come ragazzo. Ricordo quando, dopo il 3-3 dell’Udinese, gli chiesi se avessimo perso lo Scudetto e lui mi risposte: “Dai, dai, gioca!”. Poi finì 5-3 e tutti a casa. Le sue sigarette durante l’intervallo? Mai visto! (ride, ndr)».

CAPOCANNONIERE MANCATO. «Nell’anno dello Scudetto segnai 11 gol, e se non divenni capocannoniere del campionato è solo colpa perché sbagliai l’ira di Dio, in primis due rigori. In quella Serie A si vinceva la classifica marcatori con 16-18 reti (nell’84/85 vinse Platini con 18, ndr), quindi a un certo punto pensai di farcela… Sia chiaro, non perché fossi un fenomeno, ma perché sapevo di avere alle spalle una grande squadra!».

ROBERTO PULIERO. «Puliero è stato molto importante per la nostra cavalcata, era uno di noi. Sempre educato, mai fuori dalle righe: eravamo noi noi a coinvolgerlo perché lo sentivamo “nostro”. Quando sento la sua voce mi commuovo: penso che solo lui potesse raccontare la nostra impresa, perché ci conosceva uno per uno».

L’HELLAS DI OGGI. «Quest’anno guardando il Verona mi sono divertito, anche se comunque un po’ me l’aspettavo perché ho sempre ammirato Juric. Ho visto una squadra organizzata e che si butta in avanti senza paura, a prescindere dall’avversario: è questo il bello del calcio. Speriamo si continui così, perché c’è davvero tanto potenziale».

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Il Cagliari si avvicina: prosegue il lavoro della squadra di Baroni...
I gialloblù proseguono la preparazione: si avvicina il match contro il Cagliari...

Dal Network

Con Immobile vicino all’addio dopo 8 anni, l’allenatore croato pensa all’argentino ...
Le dichiarazioni del terzino rossoblù in vista della sfida salvezza contro i gialloblù ...

Altre notizie

Calcio Hellas