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Matarrese: “Scudetto del Verona? Una vittoria contro i luoghi comuni”

Le dichiarazioni dell’ex presidente di Lega e Figc che ricorda la vittoria dello scudetto gialloblù

L’ex presidente della FIGC, Antonio Matarrese, ha parlato a L’Arena per ricordare lo scudetto dall’Hellas Verona nel 1985:

“Mi fa molto piacere parlare del Verona. Ho avuto dei rapporti splendidi in quegl’anni con Tino Guidotti. Era un omone dagli occhi buoni e la battuta facile. Sempre un signore nelle questioni delicate dell’assemblea di Lega. E poi c’era Chiampan col fratello. Nando, se non ricordo male, era sempre un passo dietro. Era un ottimo capitano di impresa, dirigeva la Canon, non un’aziendina qualsiasi. Era un bel mix di persone”.

LEGAME CON VERONA. “Guardi, Verona in qualche modo fa parte della mia vita. Ho preparato la tesi in storia economica col professor Gino Barbieri, che abitava in via Dietro Listone a due passi dall’Arena. Pensi, partivo in macchina da Bari, viaggiando anche di notte ed entravo in quella casa museo. Ricordo in ingresso una grande foto di Barbieri con Amintore Fanfani”.

LA VITTORIA DELLO SCUDETTO.”Sono orgoglioso di quella vittoria, quasi un premio per me, ancora oggi perché andava contro i luoghi comuni dell’epoca che lo scudetto lo vincevano solo le grandi. Ed invece fece bene alla mia presidenza e a tutto il calcio italiano. Ci furono quello della Roma, del Verona, del Napoli e della Samp nello spazio di dieci anni, se non ricordo male. Se farebbe bene al calcio italiano che vincesse lo scudetto una piccola oppure una squadra come l’Atalanta? Lo migliorerebbe, questo sì”.

BAGNOLI. “Ah, Bagnoli grande figura. Che gioco che aveva quella squadra. Ha perso solo nel fango di Avellino, dai ma ha battuto la Juve, la Roma e le altre. Adesso non ricordo. Però il mister era una bella figura ma tutto il club era solido e ben composto. I problemi arrivarono dopo nel ’90. Guardi quello fu uno scudetto di grande prestigio per il calcio italiano. Ricordo quando si andava alla riunioni all’estero tutti ci chiedevano del Verona. E poi sa quel club per merito di dirigenti, tecnici e giocatore era umile. Mai un’alzata di testa, mai una polemica sterile. Guardi che quell’anno avevamo tutti i maggior campioni in Italia. C’erano gli occhi del mondo sul nostro Paese. Buon Verona quest’anno peccato per quello che stiamo vivendo. Vi auguro tanta fortuna e grazie…”.

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