Il difensore gialloblù, raggiunto da L’Arena, ha parlato della propria quarantena “in solitaria”, ma anche di calcio
Una quarantena da solo, durante la quale ha però imparato a destreggiarsi tra i fornelli: cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno Salvatore Bocchetti, il quale ai microfoni de L’Arena ha però avuto modo di parlare anche di calcio.
Di seguito, infatti, le principali dichiarazioni rilasciate dal difensore gialloblù ai colleghi del quotidiano scaligero.
NOSTALGIA. «Non vedo la mia famiglia da più di due mesi: mia moglie era dovuta tornare in Russia per fare il passaporto al più piccolo dei miei figli, ma il Coronavirus l’ha sorpresa ed è rimasta bloccata là con i nostri tre bambini. Ho parlato a lungo con il consolato e con le autorità, ma non c’è stato nulla da fare. Meno male che ci sono le videochiamate…».
“CHEF” BOCCHETTI. «In casa fa tutto mia moglie, quindi all’inizio è stato un disastro, soprattutto ai fornelli. Ora però la mia pasta al pomodoro è perfetta, e su internet ho imparato un sacco di ricette nuove!».
LA RIPRESA. «In questa quarantena nessuno si è allontanato da Verona: ci siamo allenati grazie alle indicazioni del “Prof” Barbero. Fortunatamente in casa avevo già un tapis roulant e una piccola palestra che mi sono serviti moltissimo. Tornare a giocare? È una situazione surreale e c’è tanta confusione, ma noi vorremmo, ovviamente in sicurezza, riprendere a fare il nostro mestiere».
IL GRUPPO. «A Verona ho trovato un gruppo molto unito e non è retorica: il Club e il mister sono stati bravi in tal senso. Personalmente durante questa quarantena ho legato molto con Lazovic, l’unico altro giocatore ritrovatosi a passare da solo questi mesi, però in generale sto bene con tutti. Il taglio degli stipendi? Conoscendo i miei compagni, nessuno si tirerebbe indietro se la Società ci chiedesse un aiuto».
L’EUROPA. «Un eventuale approdo ai preliminari di Europa League sarebbe magnifico: siamo partiti per salvarci, quindi raggiungere una qualificazione europea vorrebbe dire chiudere al meglio una stagione brillante, eccezion fatta per questo triste epilogo legato al virus».
GLI INFORTUNI. «Purtroppo arrivavo da un campionato molto diverso, quindi ho iniziato ad avere problemi già durante la preparazione: questa non è una scusa, ma la verità… Un infortunio in quel periodo, così come la ricaduta successiva, ti condiziona. Ho cercato di dare comunque una mano aiutando i giovani: quel che conta è la squadra».
KUMBULLA. «Kumbulla vale 30 milioni? Nella chat abbiamo iniziato a prendere in giro da tempo sia lui che Rrahmani e Amrabat. Dopo una stagione così, devono portare le paste e non solo… Scherzi a parte, sono felice per lui: ora sembra tutto facile, ma non è semplice a quell’età giocare in Serie A contro gente come Ronaldo e Lukaku: è destinato a una grande carriera. Merito suo, ma anche del mister…».