Il governatore dell’Emilia-Romagna afferma di aver agito con buonsenso. E a breve Spadafora potrebbe anche “legittimarlo”
«Abbiamo agito nel pieno rispetto del decreto, usando il buonsenso: se i calciatori si alleneranno individualmente e secondo criteri molto precisi in spazi chiusi e protetti piuttosto che in un parco pubblico, è evidente che i rischi saranno minori. Non riesco a pensare a Ronaldo che corre al parco inseguito dai tifosi che gli chiedono l’autografo…
Mi ha fatto piacere che alcuni colleghi siano approdati con altrettanta rapidità e decisione alle stesse conclusioni: buonsenso e conoscenza, niente di più».
Queste le parole con cui il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha spiegato ai colleghi del Corriere dello Sport l’ordinanza con cui ha autorizzato gli allenamenti individuali al per i calciatori delle società emiliano-romagnole, i quali da domani potranno dunque allenarsi nei rispettivi centri sportivi (pur, ovviamente, nel rispetto delle norme sanitarie).
Questa scelta ha ovviamente creato un effetto a catena, tanto che Lazio, Campania e Sardegna si sono subito accodate e tante altre regioni (Veneto incluso) si stanno preparando per fare lo stesso, mettendo in difficoltà il Governo e riuscendo a mettere pressione su Spadafora, il quale, come riportato da La Gazzetta dello Sport, avrebbe chiesto al comitato tecnico-scientifico “di tornare a valutare la possibilità che le linee guida sullo svolgimento da lunedì degli allenamenti per gli atleti di interesse nazionale dei soli sport individuali vengano applicate anche a quelle degli atleti degli sport di squadra”.
La risposta del CTS è attesa per oggi: fosse affermativa, in settimana anche l’Hellas potrebbe quindi tornare ad allenarsi a Peschiera.