La vice-allenatrice delle Women, così come Alessia Gritti, si è concessa a una lunga chiacchierata con i colleghi di SportDiPiù Magazine

Come vi avevamo già anticipato, oltre ad Alessia Gritti anche Silvia Fuselli si è concessa ai microfoni di SportDiPiù Magazine per una lunga chiacchierata in diretta su Facebook.

Andiamo quindi a vedere le principali dichiarazioni della vice-allenatrice dell’Hellas Verona Women.

LA QUARANTENA. «Fortunatamente sto bene, inoltre pur nella difficoltà della situazione ho vissuto due mesi abbastanza “fortunati”: sono infatti tornata a Bolgheri, a casa dei miei, dove ho potuto dedicarmi alla mia vigna. Sono in aperta campagna, in un posto bellissimo: lo definirei un periodo piuttosto “bucolico”…»

LA RIPRESA. «Ovviamente credo che si debba riprendere solo se ce ne saranno i presupposti, anche se credo sia molto difficile. Questa situazione ha messo in evidenza tutti i limiti del nostro calcio femminile, e pensare di ripartire con i protocolli richiesti per il maschile richiede risorse, strutture e un’organizzazione che il nostro mondo non ha a disposizione. Credo comunque che i vertici federali non abbiano nemmeno iniziato a parlare della sorte del campionato femminile: non siamo ancora un ambito a cui si dedicano grandi risorse o attenzioni…».

IL PROFESSIONISMO. «In questi anni il movimento è cresciuto a livello di visibilità, ma a livello di inquadramento non mi sembra sia cambiato molto per le atlete, e il mio timore è che la scia positiva del Mondiale si esaurisca senza aver portato autentici vantaggi alla calciatrice. Se si vuole arrivare al professionismo femminile, servono investimenti consistenti: da parte delle calciatrici c’è la volontà e l’impegno, ma alla base serve che qualcuno sostenga il progetto, in modo da garantire contratti e tutele. E questo non vale solo per il calcio, ma per tutti gli sport femminili».

DAL CAMPO ALLA PANCHINA. «Il mio passaggio da giocatrice ad allenatrice è stato molto naturale: a un certo punto si arriva a pensare di poter trasmettere di più da una panchina che dal campo. L’energia comunque è rimasta quella!».

LA STAGIONE GIALLOBLÙ. «Credo che il nostro sia stato un campionato al di sotto delle aspettative: il mix di giocatrici giovani ed esperte non ha dato i risultati sperati, ma ci sono tante motivazioni alla base. Il lavoro non è mai mancato, però quando non si riesce a riproporre in partita ciò che si prova in allenamento ci si demoralizza un po’. C’è tuttavia da dire che ci mancavano ancora alcuni scontri diretti in cui avremmo magari potuto fare punti importanti per risollevarci».