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Women, Bardin: “Il gol contro il Tavagnacco? Mio nonno mi aveva detto di tirare in porta…”

La centrocampista gialloblù, durante una diretta Instagram, ha rivissuto uno dei più bei momenti vissuto con la maglia dell’Hellas

Bianca Giulia Bardin non è solo una delle colonne della mediana gialloblù, ma anche nipote d’arte: il nonno Adriano Bardin è infatti stato un ottimo portiere e un apprezzatissimo preparatore anche della Nazionale italiana.

Per permettere di far conoscere un po’ meglio la giovane centrocampista delle Women, Hellas Channel ha quindi deciso di raggiungerla per una diretta Instagram, durante la quale Bianca ha risposto alle numerose domande dei sui fans: di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.

IN CAMPO. «Da quello che mi dicono gli altri, sono una centrocampista più d’interdizione che altro. Certo non disprezzo la possibilità di creare qualcosa…».

IL NUMERO 6. «Prima di arrivare al Verona avevo sempre avuto il numero 8, ma quando sono arrivata a Verona era “occupato” da Melania Gabbiadini. A quel punto non sapevo cosa scegliere, c’era il “6” libero e quindi ho scelto quello. Ora mi ci sono affezionata, è diventato il “mio” numero».

IL NONNO. «Mio nonno non ha avuto alcun ruolo nella mia scelta di giocare a calcio, ma quando l’ha saputo è stato l’uomo più felice del mondo e da allora continua tuttora a darmi molti consigli. Come manifesta il suo orgoglio? È una persona introversa, quindi non me lo dimostra a parole, però mi segue alle partite e controlla tutte le interviste che rilascio».

LA SERIE A. «Sono arrivata in Serie A molto giovane, e sinceramente non me lo sarei mai aspettato: quando è arrivata la chiamata del Verona CF (“antenato” dell’attuale Hellas, ndr) ho subito accettato. Il primo anno non è stato facile perché, andando ancora a scuola, l’ho trascorso da pendolare, ma era la cosa giusta da fare. Tante presenze? Sono stata anche fortunata, perché sono arrivata in un momento storico in cui le giovani hanno tanta possibilità di giocare».

UN GRUPPO SOLIDO. «Essere arrivata in una squadra così giovane mi ha trasmesso tanto entusiasmo, e credo che proprio l’età ci abbia unite molto. Certo, magari abbiamo spesso peccato in esperienza, ma fortunatamente quest’anno sono arrivate tante giocatrici esperte che si sono peraltro subito integrate».

LA PARTITA CONTRO IL TAVAGNACCO. «Ricordo bene la partita casalinga contro il Tavagnacco: era una delle squadre contro cui dovevamo fare punti, e vincemmo 3-1. Il mio gol fu anche un po’ fortunoso, perché vinsi un rimpallo e non sapendo cosa fare cercai la conclusione, però ricordo bene che mio nonno poco prima di quella partita mi aveva detto di tirare in porta. In quella sfida feci però anche un bell’assist per Pasini, che segnò una rete assurda!».

LE COMPAGNE. «Sofia Cantore è molto esuberante, così come Ilaria Lazzari, ma in un gruppo servono elementi così. L’infortunio di “Nena” Nichele ha cambiato la nostra stagione, perché a centrocampo ci manca una giocatrice come lei, più offensiva ed estrosa. Le attaccanti? Davanti abbiamo tante ragazze con caratteristiche diverse, ma una volta capito come vogliono il pallone tutto diventa più semplice».

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