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Verre: “Con Juric si lavora molto, ma ho visto i risultati. Verona? Qui si vive benissimo!”

Il fantasista gialloblù si è raccontato durante una diretta Instagram sul canale dell’Hellas

Sono riprese quest’oggi le “interviste 2.0” tenute su Instagram da Hellas Channel: ospite di oggi è stato Valerio Verre, il quale per circa mezz’ora si è concesso alle domande dei propri fans.

Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.

LA QUARANTENA. «Sto passando questo periodo a casa con la mia ragazza, cercando di passare il tempo con varie attività. L’allenamento? Il programma del “Prof” Barbero è abbastanza duro,  anche se siamo in casa. Ho anche preso un tapis roulant che mi aiuta molto sia per gli allenamenti sia per smaltire: sapete, in casa tutto il giorno si finisce per aprire il frigo o la dispensa un po’ troppo spesso… (ride, ndr)».

LA SCELTA DI VERONA. «La trattativa che mi ha portato a Verona è stata davvero lunga, ma io volevo tanto questa squadra e la Società mi ha cercato con insistenza nonostante fossi una mezza scommessa: in fondo mi ero messo in mostra solo in Serie B… Possiamo dire che ci siamo trovati a vicenda, è andata bene…».

CRESCITA PERSONALE. «Quest’anno ho lavorato molto sotto il punto di vista atletico: il mister mi ha più volte ripetuto che mi mancavano la corsa e la cultura del lavoro, ma con lui si lavora tanto e i risultati si sono visti: ci sono stati momenti in cui non sentivo nemmeno la fatica. Il lavoro paga».

LA PRIMA STAGIONE IN A. «Credo che questa sia stata finora la mia miglior stagione in Serie A, anche perché è la prima in cui ho trovato una certa continuità. Questo però è stato possibile perché quando il gruppo gira, anche il singolo viene aiutato molto: ho visto una crescita costante, di partita in partita, e questo ha permesso a tutti di esprimersi al meglio. Detto questo, credo comunque di poter dare ancora qualcosa in più. La prima vera chance a 26 anni? L’importante era che arrivasse, anche fosse arrivata a 33 anni!».

LA PRIMA VOLTA IN GIALLOBLÙ. «La mia primissima partita con l’Hellas è stata in Coppa Italia: conoscevo già il tifo del Verona, e sin da subito ho sentito la spinta dei nostri tifosi, un sostegno che ha continuato a crescere e che ci ha trascinati nel percorso fatto finora. Ancora più emozionante è stata però la prima partita di campionato. Devo dire che non è male sentire 20.000 persone che cantano ed esultano per noi: peccato che non siano più vicini, ma lo stadio è fatto così…».

I GOL. «L’emozione del primo gol a San Siro è stata grandissima: eravamo sullo 0-0, quindi era una rete importante. Quando sono andato sul dischetto sapevo che avrei segnato, anche se non guardavo molto Handanovic perché è veramente grosso! Ero più teso quando ho calciato quello in casa contro il Genoa, sotto la Curva Sud: non mi ero mai tolto la maglia per esultare, ma in quel momento mi è servito a scaricare tutta l’ansia. Ricordo poi che Zaccagni si è anche messo a fare il simpatico dicendomi di rimetterla non per cercare di evitare l’ammonizione, ma perché secondo lui ho un brutto fisico!».

VERONA CITTÀ. «Verona è una città più piccola rispetto a Roma, però si vive benissimo. Amo passeggiare in centro dopo l’allenamento, e anche la mia ragazza si trova molto bene qui. È piaciuta molto pure ai miei amici e ai miei genitori!».

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