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ESC. CH – Cossato: “Tornare in campo sarebbe una follia: tanto vale cominciare un altro campionato”

L’eroe di Reggio Calabria si è raccontato i nostri microfoni, dicendo la sua anche sul taglio degli stipendi

Ripresa del campionato? No. Taglio degli stipendi? Nemmeno, al massimo una sospensione. Queste, in breve, le posizioni di Michele Cossato sugli argomenti principali degli ultimi giorni: raggiunto dai nostri microfoni, l’eroe di Reggio si è infatti raccontato tra quarantena e calcio più o meno giocato.

Questa, dunque, la nostra intervista esclusiva all’ex attaccante gialloblù.

Cominciamo con una domanda “di base”: come va e come trascorri la tua quarantena?
«Diciamo che va bene: certo, comincia a essere un po’ pesante, però ho iniziato a fare attività che prima non avevo mai fatto o per le quali avevo poco tempo. In questi giorni mi sto dedicando al giardinaggio, alle pulizie, alla cucina e alla lettura, ma ogni tanto mi fermo anche a prendere il sole».

In questi giorni si combatte per tornare in campo: tu cosa ne pensi?
«Ho sentito un po’ di voci, e penso che ricominciare sarebbe una cosa folle. Mettiamo che ci si possa tornare ad allenare il prossimo 4 maggio: ci ritroveremmo ad avere giocatori fermi da praticamente due mesi, una cosa che non succede nemmeno con la pausa estiva. Ciò vorrebbe dire che sarebbero in forma per metà giugno, senza contare eventuali e numerosi infortuni. Certo, se si vuole finire il campionato si può anche fare, ma sarebbe tutto falsato e si finirebbe tardissimo, quindi tanto vale finire qui e iniziarne un altro. Ah, e non dimentichiamoci che al primo positivo ci ritroveremmo punto e accapo!».

Ci sarebbero degli effetti collaterali…
«Anche questo è vero: penso per esempio al Benevento, squadra che è praticamente già promossa da due mesi: impossibile lasciarla in Serie B. L’unica sarebbe promuoverla, ma a quel punto bisognerebbe farne retrocedere un’altra oppure aumentare il numero di squadre in Serie A. È davvero una situazione difficile, non saprei nemmeno cosa proporre a riguardo…».

Qual è la tua posizione sul taglio degli stipendi dei calciatori?
«Partiamo dal fatto che un giocatore che prende tanto ha probabilmente spese proporzionate: avendo firmato un contratto che gli garantisce determinate cifre, è normale che abbia magari un tenore di vita più alto, lo farebbero tutti. Chiaro che i calciatori di Serie A possano anche stare un paio di mesi senza stipendio, però tagliarlo non è giusto: credo quindi che si possa sospendere fino a quando non passa l’emergenza, per poi riceverlo una volta finita. La situazione però varia in base alla categoria: a un giocatore di Serie C che prende 1.500 euro non puoi non dare lo stipendio per due mesi…».

Parliamo un po’ di calcio giocato. Prima dell’interruzione il Verona viaggiava a vele spiegate e lottava per l’Europa: te lo saresti mai aspettato? E qual è secondo te il “segreto” di questa squadra?
«Nessuno si aspettava un rendimento così: alla base c’è stato un grande lavoro da parte di Società, squadra e allenatore. Grande merito va dato a Juric, perché è un tecnico preparato e chi lavora bene in settimana. Quando una squadra va a Torino e pressa la Juventus nell’area avversaria vuol dire che ha preparato la partita nei minimi dettagli, non c’è l’improvvisazione che magari si era vista in altri anni».

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3 anni fa

Grande Mike ????

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