Il vicepresidente della UEFA, intervistato dai colleghi di Tuttosport, ha detto la sua su presente e futuro del calcio
Dare una data per la ripresa del calcio in questo momento è inverosimile: a ribadire il concetto, una volta di più, è Michele Uva.
Di seguito, infatti, le principali dichiarazioni rilasciate dal vicepresidente della UEFA ai colleghi di Tuttosport:
DATE. «Chiunque in questo momento indichi una data per la ripresa del calcio lo fa o in maniera emotiva, oppure per un vantaggio personale. Non è possibile dire quando si ricomincerà, chi ora dà risposte non è padrone della realtà che ci circonda».
STIPENDI. «Riguardo al taglio degli stipendi dei giocatori, sono d’accordo con Damiano Tommasi: giusto parlarne, ma bisogna dare priorità ai problemi più urgenti. La UEFA in questo campo non ha giurisdizione, ma credo che anche ai giocatori convenga che il sistema resti in piedi: col buonsenso si individuerà una strada condivisa e congrua. Tanto però dipende da come e quando si riprenderà a giocare».
LA RIPRESA. «Quando si ricomincerà, su porte aperte o chiuse decideranno politici e sportivi, ma credo che la ripresa “graduale” sia la più probabile. Quando tutto tornerà alla normalità la voglia di calcio sarà fortissima, ma prima di tornare a riempire gli stadi dovremo aspettare di poterlo fare in tutta sicurezza».
PRIORITÀ AI CAMPIONATI. «Abbiamo dato priorità al completamento dei campionati nazionali, ovviamente inserendo le finestre per le coppe europee. Sul tavolo ci sono diverse soluzioni, alcune delle quali contemplano anche lo sforamento delle date. Indicazioni più chiare, comunque, le l’avremo solo quando si riprenderà a giocare».
Difficile sapere se è quando!