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Iachini: “Il Verona è forte e Amrabat mi somiglia, ma lui è più bello da vedere”

Il tecnico ascolano, attualmente senza panchina, ha scambiato due parole con i colleghi de L’Arena

Tra i tanti, tantissimi doppi ex di VeronaFiorentina, gara in programma domenica prossima al Bentegodi, c’è ovviamente anche Beppe Iachini, arrivato in viola proprio dall’Hellas durante la finestra estiva di mercato del 1989.

Raggiunto dai colleghi de L’Arena, l’ex mediano ha quindi detto la sua sia sulla sfida del 24 novembre: di seguito, dunque, le principali dichiarazioni rilasciate dal tecnico (attualmente senza squadra) ai giornalisti del quotidiano scaligero.

LA CORSA ALLA SALVEZZA. «Il Verona di Juric è forte ed equilibrato, Ivan sta facendo un gran lavoro. 15 punti in 12 giornate sono giusti per l’obiettivo, ma occhio, perché quest’anno, al contrario di quelli precedenti, non ci sono squadre già attardate in classifica: si prospetta una lotta-salvezza viva e bellissima».

I GIOCATORI-SIMBOLO. «I tre elementi principali sono senz’altro Amrabat, Rrahmani e Kumbulla. Ora tutti fanno finta di conoscerli già da prima del loro arrivo, ma sono tutte balle. bravo D’Amico ad andarsi a prendere i primi due, mentre il terzo… beh, ce l’aveva già in casa. Amrabat mi somiglia? Vero, ma lui è più bello da vedere. Gli auguro di fare una grande carriera».

IACHINI. «Al momento sono alla ricerca di una panchina: a giugno sono andato vicino ad allenare il Verona (leggi QUI), ma un giorno o l’altro spero di poterlo fare davvero. Sono come i tifosi dell’Hellas: più cercano di buttarci giù, più ritorniamo più forti di prima. Devo dire che comunque mi sento cambiato rispetto a un tempo, sono meno rigido: una volta per esempio mal tolleravo chi si presentava al campo con le cuffie, ora la musica serve a concentrarsi. Ciò che non è cambiato nel tempo è il calcio, che resta semplice come ci insegnava mister Bagnoli: lui mi ha trasmesso l’equilibrio».

LA FIORENTINA. «Mi dispiace per la Viola, ma la ripresa al Bentegodi sarà durissima. Il Verona ha idee chiare, una grande preparazione atletica e punti importanti».

IL GOL. «So che l’Hellas segna poco, ma sono convinto che presto migliorerà. E poi c’è Faraoni: lo conosco bene, era con me a Udine, e so che qualche gol lo farà».

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