Il centrocampista gialloblù, dopo averlo “assaggiato” un paio di anni fa, si sente finalmente pronto per il massimo campionato italiano
È uno dei pochissimi “superstiti” dell’Hellas “mandorliniano”, nonché uno degli eroi dell’ultima promozione e quest’anno elemento fondamentale di Ivan Juric: stiamo ovviamente parlando di Mattia Zaccagni, duttile centrocampista gialloblù che dopo aver “assaggiato” la Serie A nel 2015 e nella disastrosa stagione 2017/2018 ci è finalmente tornato da protagonista.
Raggiunto dai colleghi de L’Arena, il classe ’95 romagnolo ha quindi parlato del suo nuovo “debutto” nel massimo campionato italiano, ma non solo: di seguito, infatti, le sue principali dichiarazioni ai giornalisti del quotidiano scaligero.
IL NAPOLI. «Al San Paolo abbiamo fatto il massimo, ma avremmo dovuto segnare: ci fossimo riusciti sullo 0-0, probabilmente l’avremmo portata a casa. Milik? Impressionante, ma ancora di più lo è stato Llorente, nonostante i pochi minuti giocati. Devo però dire che secondo me il Napoli di Sarri giocava meglio…».
LO SCANDALO DEL SAN PAOLO. «Su uno dei pulmini c’era anche un mio amico che mi ha raccontato di aver visto il primo tempo sul cellulare. Per me è stata una brutta cosa, e credo si debba andarne fino in fondo: non è giusto che delle persone con documenti e biglietti in regola non possano entrare allo stadio».
IL GOL. «Se il mister ha detto che dobbiamo fare molto meglio in fase offensiva ha ragione, punto. Lui non è uno che ama i giri di parole, va dritto al nocciolo della questione. Segnare mi manca tantissimo: con il Lecce ho preso un palo, ma avrei potuto fare meglio anche in altre occasioni. Stepinski? Mariusz è un giocatore generoso e che aiuta tanto la squadra. Noi tutti ci auguriamo che si sblocchi, perché le punte vivono per il gol».
LA POSIZIONE IN CAMPO. «Sono contento del ruolo che interpreto, ho sempre la possibilità di segnare o di fornire un assist vincente perché attacco di molto la profondità, anche se poi quando arretro a prendere palla ritrovo il lavoro fatto l’anno scorso».
LA SERIE A. «È un campionato diverso rispetto a quello che ho giocato due anni fa. Devo dire che allora non ero ancora al massimo, oggi mi sento più all’altezza. Le prossime tre sfide? Saranno tre partite fondamentali per noi, dovremo cercare di fare più punti possibili perché sono scontri diretti».
IL SASSUOLO. «I sei punti che hanno non rispecchiano il loro valore. Il Sassuolo è una delle squadre con più possesso palla del campionato, e De Zerbi è molto bravo. Sono due squadre diverse e che giocano un buon calcio: mi aspetto una bella partita, diversa da quella contro l’Udinese, troppo fisica e tattica. Un pronostico? 1-0 con gol mio. Scherzo, mi piacerebbe molto segnassero Stepinski e Di Carmine, servirebbe a caricarli».