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Tissone a CH: “Pazzini sempre importante. Samp? Tanti cambiamenti, serve tempo”

Intervista all’ex centrocampista argentino del club blucerchiato in vista della partita di sabato al Bentegodi

Settanta presenze con la maglia blucerchiata, una qualificazione in Champions League e una retrocessione in Serie B. Fernando Tissone, ex centrocampista tra le altre di Sampdoria, Atalanta e Udinese, è attualmente svincolato dopo la conclusione dell’esperienza in Portogallo con la maglia del Nacional de Madeira.

L’argentino è in attesa di una nuova opportunità e si è concesso in esclusiva ai nostri microfoni in vista della partita di sabato pomeriggio al Bentegodi tra l’Hellas e i blucerchiati di Di Francesco:

Si aspettava questo inizio di campionato da parte della Sampdoria?

Nessuno si poteva aspettare un avvio così, perché lo scorso anno avevano fatto comunque un buon campionato con Quagliarella capocannoniere della Serie A. Sicuramente mi aspettavo che la Samp potesse partire un po’ meglio, con delle vittorie, ma il calcio è difficile soprattutto quando fai molti cambiamenti. È arrivato un allenatore molto bravo che ha fatto molto bene ovunque. Forse ci vorrà ancora qualche settimana per vedere il valore della Sampdoria”.

Può influire anche l’aspetto societario?

Queste però sono cose esterne. Io posso parlare di calcio giocato, e da calciatore cerco sempre di fare il meglio in campo. Penso che quella non sia una motivazione per queste prestazioni: secondo me quando si fanno tanti cambiamenti poi bisogna dare il tempo giusto per avere i risultati”.

Vede la Samp tra le squadre che lotteranno per la salvezza?

Secondo me è una buona squadra che negli ultimi anni ha fatto bene e migliorerà. A fine campionato non credo che andrà in Serie B. Io, che seguo la squadra da sempre, ho fiducia che possa far bene”.

Sabato ci sarà Hellas-Samp, cosa pensa dei gialloblù e del suo allenatore?

Il Verona è una neopromossa e magari in queste partite può aver trovato delle difficoltà, ma credo che abbia le potenzialità per fare un altro anno in Serie A. Arriva una partita che può essere considerato uno scontro diretto ed è importante perché oltre ai tre punti può trasmettere fiducia per lavorare. Juric l’ho affrontato in qualche derby di Genova e all’Atalanta quando ero più giovane. Era un giocatore con molta grinta e determinazione. Il Verona, essendo una squadra proveniente dalla Serie B, per raggiungere la salvezza deve avere aggressività e voglia di fare punti in tutte le gare. Magari anche con un po’ di fortuna, che poi con i risultati lavori con più tranquillità e puoi concentrarti anche su altri aspetti”.

Nel centrocampo del Verona sta facendo molto bene Sofyan Amrabat, fratello di Nordin Amrabat suo compagno al Málaga…

Personalmente non lo conosco, ma ne avevo parlato qualche volta con suo fratello. Anche io ho un fratello calciatore e quindi parlavamo dei nostri fratelli. Ho visto alcune sue partite quando giocava in Olanda ed è un giocatore che ci mette sempre tanta grinta e determinazione, che esce sempre con la maglia sudata, che è quello che piace ai tifosi”.

Viste le difficoltà del Verona nel segnare come si è visto in queste prime giornate, lei un’occasione al suo vecchio compagno Pazzini la concederebbe contro i blucerchiati?

“Sono un calciatore e non mi permetterei mai di dare un consiglio a Juric, non conosco la situazione della squadra e non sono presente agli allenamenti. Io però ci ho giocato con ‘Il Pazzo’, che è un grande amico mio e so che è uno che riesce sempre a trovare il modo di fare gol. Non so come, ma lui riesce sempre a crearsi almeno un’opportunità per fare gol. Questi giocatori sono sempre importanti, a volte per 90 minuti, altre 30 o 5. Sono giocatori che ti danno sempre pressione in area di rigore e fanno bene alle squadre. Ho un buonissimo ricordo di lui. Abbiamo raggiunto un quarto posto con la Sampdoria e abbiamo stretto una grande amicizia fuori dal campo”.

Riguardo al suo presente invece? Che progetti ha per il suo futuro?

Mi trovo a Málaga con il mio preparatore atletico e con altri giocatori che come me sono senza squadra. Ci alleniamo qui con una piccola squadra in attesa di una proposta. Sicuramente mi piacerebbe restare in Europa dove ho giocato per tutta la mia carriera, però alla fine uno deve guardarsi intorno e se arriva un’offerta importante da altri campionati deve ascoltarla e poi vede come va a finire. Ho avuto offerte anche da alcune squadre argentine nell’ultimo mercato però alla fine le trattative non sono andate in porto. Io ascolto, sento tutto, poi bisogna valutare sempre bene”.

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