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Stepinski: “Io il giocatore più costoso? Mi piace avere responsabilità”

L’attaccante polacco si è presentato ai giornalisti accorsi nella sala stampa di Peschiera

Si è da poco conclusa la conferenza di presentazione del “botto di mercato” gialloblù, Mariusz Stepinski.

Senza quindi perdere tempo, andiamo subito a vedere le principali dichiarazioni rilasciate dall’attaccante polacco ai giornalisti presenti a Peschiera.

LA TRATTATIVA. «Il d.s. ha chiamato il mio procuratore e quando ho sentito la possibilità di giocare in Serie A nell’Hellas non ci ho pensato un momento. La trattativa? Non ci penso più, questo è già il passato: ora voglio concentrarmi sugli allenamenti e sul Milan. Sono contento di poter giocare qui, in un club con grande storia, e in Serie A».

RESPONSABILITÀ. «Essere il giocatore più costoso dell’era Setti non è un peso per me, anzi voglio dimostrare a tutti che valgo i soldi spesi. Sì, è una responsabilità, ma tutti hanno responsabilità, è bello averne. Il contratto quinquennale? Sono contento della fiducia concessami dalla società, ma facciamo parlare il campo».

OBIETTIVI PERSONALI. «Spero che sia una stagione molto bella per me, sono qui per fare la stagione migliore della mia carriera e tutti puntiamo al nostro obiettivo. Sono qui per raggiungere la salvezza. Speriamo di ritrovarci a maggio ancora in Serie A: personalmente sono convinto che ce la faremo. Quanti gol posso fare? Non conosco nessun giocatore che abbia tratto giovamento da questo tipo di promesse. L’unica cosa che posso promettere è che darò il mio massimo per raggiungere l’obiettivo».

JURIC. «Al momento non posso dire tanto su cosa voglia il mister, ho fatto tre allenamenti. Qui comunque tutti conoscono i miei pregi e i miei difetti: sono giovane, devo lavorare tanto, ma ho anche qualità che credo sapranno sfruttare».

CHIEVO. «Fa parte del calcio, i giocatori vanno e vengono. Ora gioco per il Verona e quindi per il momento questo è l’importante. Differenze? L’Hellas ha una tifoseria molto più importante, è un club con una grande storia, ma questo lo sapevo già da prima».

IN CAMPO. «Ho giocato sia a due punte che con tre attaccanti, quindi conosco entrambi i modi di scendere in campo. Sono un attaccante che è sempre dentro l’area, non faccio tanti dribbling: cerco più che altro i cross e gli errori dei difensori».

VERONA CITTÀ. «Era molto importante per me rimanere in Serie A e soprattutto a Verona, una città che adoro. Sin dal primo giorno in cui sono arrivato mi sono subito trovato molto bene: qui c’è bella gente e ho conosciuto tanti amici. Anche alla mia fidanzata piace molto viverci, ed è una cosa bellissima poterci restare».

PIATEK. «Piatek è un attaccante simile a me, che cerca la palla dentro l’area. L’anno scorso ha fatto un campionato importante e spero che quest’anno si ripeta. A partire però da lunedì prossimo».

NAZIONALE. «La Nazionale è un orgoglio per me, ho fatto tutta la trafila delle giovanili e ho anche debuttato in Nazionale maggiore, però non guardo troppo avanti. Preferisco concentrarmi su obiettivi più “vicini”, come fare bene durante l’allenamento di oggi e se possibile giocare domenica. Così facendo poi gli altri il resto arriverà da solo, e credo che il Verona potrà aiutarmi».

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