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Pescara-Verona, quanto equilibrio in questa sfida!

Uno scontro alla pari tra due squadre forti e in salute: tutto si giocherà dunque sui dettagli

Quella dell’Adriatico sarà una sfida da affrontare corti, compatti e pronti a colpire al momento giusto, un match in cui sia l’Hellas che il Pescara si giocheranno la finale dei play-off di Serie B in 90 minuti che si prospettano a dir poco equilibratissimi.

L’HELLAS C’È… Sembrerà scontato e ripetitivo, ma Aglietti ha dato una svolta a questa squadra: giro-palla veloce, verticale e non fine a se stesso, ma anche grinta, corsa e una gran voglia di sudare la maglia. Tutte cose che a Verona vengono decisamente apprezzate, a prescindere dal risultato: l’applauso del Bentegodi dopo lo 0-0 dell’andata, un pareggio che certamente non fa molto comodo ai gialloblù, ne è l’ovvia certificazione.

… MA IL PESCARA PURE! Se da un lato c’è un Hellas ritrovato, dall’altra siamo di fronte a un Pescara maturo, che in trasferta ha saputo reggere l’urto gialloblù (soprattutto grazie a un ottimo Fiorillo e a un prodigioso Scognamiglio), rendendosi al contempo pericoloso in più di un’occasione (il palo di Mancuso, tanto per dirne una…). Una squadra guidata da un vecchio volpone come Pillon, ricca di giocatori d’esperienza ma anche di giovani interessanti: un avversario decisamente temibile, soprattutto all’Adriatico, dove quest’anno ha raccolto 38 dei suoi 55 punti totali.

TESTA A TESTA. Con due rose di questo calibro, non ci sarebbe da stupirsi se a decidere il match fossero i singoli: entrambe le squadre hanno infatti a disposizione molti giocatori di qualità che potrebbero dare vita a entusiasmanti duelli a distanza, come Silvestri e Fiorillo, due dei migliori portieri del torneo, ma anche Dawidowicz (tornato a buoni livelli dopo un “periodo no”) e Scognamiglio (provvidenziale all’andata), Gustafson e Brugman, senza dimenticare Di Carmine (e/o Pazzini?) e Mancuso. Calciatori di assoluta qualità, che da un momento all’altro potrebbero dare una svolta alla partita con una giocata, che sia essa un gol, un assist o magari un salvataggio provvidenziale.

NIENTE ERRORI. A contare più di tutto, però, sarà quasi sicuramente il lavoro e l’organizzazione di squadra, pane per i denti dei due allenatori. Dopo un match d’andata tanto equilibrato ed emozionante, ma (un po’ clamorosamente) terminato 0-0, siamo sicuri che siano stati tanti gli spunti presi in considerazione da Aglietti e Pillon: la partita, così ricca di ribaltamenti di fronte, ha infatti divertito gli esteti del gioco del pallone, regalando tuttavia qualche preoccupazione ai tecnici di Verona e Pescara, che in settimana avranno sicuramente lavorato a lungo per correggere qualcosa sia in fase difensiva che in quella realizzativa. Un errore o un’occasione fallita, con soli 90 minuti da giocare, questa volta potrebbero infatti fare la differenza tra l’eliminazione o la qualificazione: per passare il turno e andare a giocarsi tutto in finale, dunque, servirà qualcosa di molto simile alla partita perfetta!

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