Il terzino dell’Under 17 del Verona e della Nazionale ha dato i primi calci al pallone proprio nel comune della bassa veronese
Un sconfitta che pone fine ai sogni dell’Italia, ma che comunque non attenua l’orgoglio di Nogara per uno dei suoi prodotti calcistici più pregiati: stiamo ovviamente parlando del K.O. nella finale dell’Europeo Under 17 e di Ineyoma Destiny Udogie, il terzino gialloblù che proprio nel comune della bassa veronese ha mosso i suoi primi passi sul campo da calcio.
Le sue grandi potenzialità non sono mai state un segreto per i nogaresi, che l’hanno subito preso in simpatia: «È ben integrato qui – ha infatti detto di lui a L’Arena il vicesindaco Marco Poltronieri – È arrivato a Nogara ad appena due anni con la sua famiglia e proprio sul nostro territorio ha mosso i primi passi da calciatore. Ha iniziato nel campo della parrocchia, con la squadra locale del Circolo Noi. Già da allora se ne intuivano le ottime potenzialità. Lo avevamo soprannominato Ignè. Era un abbreviativo del suo nome che per tutti era davvero troppo lungo. Siamo tutti contentissimi per lui: è il primo nogarese ad arrivare così in alto con i colori azzurri. Per la nostra realtà credo sia un risultato unico».
Un certo orgoglio trapela anche dalle parole di Massimo Costantini, suo primo allenatore, che sempre ai colleghi del quotidiano scaligero ha raccontato il “colpo di fulmine” con l’Hellas: «Il Verona lo ha notato già a nove anni. Ancora mi ricordo quei momenti: i genitori erano al lavoro e lo accompagnai io personalmente a quel provino. La prova durò anche poco. Gli istruttori vennero colpiti positivamente da quelle doti così spiccate. Da allora di strada ne ha fatta e siamo felici del suo incredibile percorso. È un bravissimo ragazzo».
Insomma, tutti a Nogara fanno il tifo per “Ignè”: se il ragazzo riuscirà a ripagare questa fiducia, però, lo sapremo solo vivendo…