L’ex centrocampista, doppio ex dell’incontro che si disputerà allo Zini questa sera, ha scambiato due chiacchiere con i colleghi del quotidiano veronese

C’era anche Claudio Bencina in campo durante quel Cremonese-Verona dell’11 novembre 1984, partita terminata 0-2 in favore dei futuri campioni d’Italia gialloblù.

L’attuale allenatore degli Juniores del Torrazzo Malagnino ricorda benissimo quella giornata “da ex” (aveva militato nelle fila dell’Hellas nella stagione 1979/1980, disputando 29 gare in campionato con la maglia  gialloblù), ed è probabilmente anche per questo che in occasione del match di stasera è stato raggiunto dai colleghi de L’Arena, con i quali ha scambiato quattro chiacchiere.

Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni.

IL VERONA. «Bei momenti, anche se oramai molto lontani. Che giocatori in quel Verona: Boninsegna, Mascetti, Fedele, Superchi, due futuri campioni come Tricella e Vignola… Lo Scudetto? Difficile immaginarlo in quegli anni, ma l’Hellas del 1985 era un autentico spettacolo, con un allenatore che seppe miscelare al meglio le varie individualità».

IL GOL DI BRIEGEL. «Quel giorno ero in campo: lui partì come un treno, rubò il tempo a tutti e poi cambiò passo. Provai a prenderlo, ma c’era poco da fare. Lui ed Elkjaer erano quelli che oggi definiremmo “top player”».

LA CREMONESE. «I nostri punti di forza erano il collettivo e le idee di Mondonico, uno che si rapportava con i giocatori come se fosse stato ancora uno di loro. Sono contento di aver fatto parte di quel ciclo e di quel calcio in cui esistevano ancora le bandiere e i giocatori non erano degli imprenditori…».

HELLAS E “CREMO” OGGI. «Il Verona lotterà fino alla fine almeno per il terzo posto. Per quanto riguarda la Cremonese, nonostante le ultime partite in cui ha sofferto molto, spero che si salvi».