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ESCLUSIVA CH-Casale: “Sogno di tornare in gialloblù. La grande forza di Danzi è la tranquillità. Che emozioni la Coppa Italia”

Il giovane difensore in prestito al Südtirol ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni del momento del Verona e del suo presente a Bolzano.

Nicolò Casale è uno dei tanti giovani gialloblù in prestito in giro per l’Italia. Il  classe 1998 di proprietà dell’Hellas Verona, in forza al Südtirol, ha assistito alla bella vittoria contro il Pescara dalla tribuna dello Stadio Bentegodi e per questo motivo la nostra redazione ha deciso di contattarlo:

Come hai visto l’Hellas contro il Pescara?
Avevo il giorno libero e l’ho sfruttato per venire a vedere il Verona, che è la squadra della mia città ed è la proprietaria del mio cartellino. Ci tenevo ad andare,ho visto finalmente una squadra giocare con quella voglia di vincere, e sono contento perché dopo tante critiche sono riusciti ad accontentare i tifosi”.

Cosa ne pensi del clima intorno all’Hellas e cosa hai percepito al Bentegodi?
Come sappiamo Verona è una piazza calda e i tifosi pretendono tanto sia dai giocatori che dalla società. Sulla contestazione io seguo e leggo tutti gli articoli per cercare di capire, ma purtroppo non posso dire molto perché è la società padrona del mio cartellino. E’ una domanda un po’ difficile alla quale rispondere. Posso garantire comunque essendoci stato otto anni nel settore giovanile, che è una società sana. I tifosi devono stare tranquilli perché è solo questione di tempo. Riguardo al campo magari si aspettavano qualcosa in più, considerando l’arrivo di giocatori provenienti da categorie superiori, ma nelle ultime settimane mi sembra che le qualità stiano venendo fuori. Però la contestazione è soprattutto contro il presidente, che io conosco bene ed è una persona bravissima. Giustamente i tifosi protestano perché si aspettano tanto, ma secondo me è solo questione di tempo e devono stare tranquilli“.

Contro il Pescara, Danzi ha segnato la sua prima rete da professionista dopo aver passato alcuni mesi difficili. Come l’hai visto contro il Pescara e hai avuto modo di parlarci?
Io lo sento spesso perché siamo stati compagni soprattutto in Primavera. Non avevo dubbi che arrivasse a questi livelli. Secondo me è ancora giovane e può arrivare ancora più in alto. La sua forza più grande è la tranquillità. Mi ricordo di quando fece l’esordio in Serie A, che non sentiva la partita, come se avesse duecento presenze. Questa è la sua forza più grande. Contro il Pescara l’ho visto bene, ma anche contro il Benevento. Ha tanta personalità e si notava anche quando giocava in Primavera da sotto età: si vedeva che era differente. Secondo me se il mister gli darà ancora fiducia, come giusto che sia perché ha dimostrato di poterci stare, allora potrebbe diventare un giocatore davvero importante per il Verona. Finita la partita ci siamo salutati nel parcheggio, anche perché abbiamo lo stesso procuratore e abbiamo fatto due chiacchiere”.

Al Perugia avevi giocato con Di Carmine e Colombatto, che ne pensi della loro stagione?
Ho giocato con loro sei mesi. Di Carmine mi ha colpito anche soltanto a marcarlo in allenamento: uno degli attaccanti più forti che ho visto. L’anno scorso lui ha fatto molto bene, quest’anno vedendo anche le partite l’ho visto troppo solo là davanti. Ma quando gli capita la palla per far gol lui è sempre sul pezzo. Per me è un grandissimo attaccante e il Verona ha fatto bene ad acquistarlo. Colombatto è un ragazzo giovane, e anche lui è fortissimo: grande tecnica e visione di gioco. L’anno scorso mi ha colpito perché mi sembrava di giocare con un veterano. Secondo me diventerà un grande giocatore”.

Come sta andando la stagione al Südtirol?
“Sta andando bene dal punto di vista personale perché sto trovando continuità, finora ho giocato tutte le partite.  E’ finito ora il girone d’andata e stiamo vivendo un periodo un po’ difficile perché abbiamo il problema del gol: siamo una delle poche squadre di Serie C a giocare a calcio veramente, ma purtroppo in alcune partite non siamo riusciti a trovare il gol e abbiamo perso tanti punti. Però per il resto va bene, il mister mi dà fiducia, mi fa sentire importante per la squadra e sto crescendo partita dopo partita”.

In questa stagione hai affrontato anche Frosinone e Torino in Coppa Italia e di conseguenza hai dovuto marcare anche attaccanti come Perica o Zaza…
Abbiamo fatto un percorso importante in Coppa Italia. Abbiamo fatto bene dall’inizio battendo una squadra di Serie B come il Venezia, e sapevamo di poter far bene andando lì con la mente libera e fare questa esperienza. Sono state due partite importanti perché ho potuto confrontarmi  con giocatori di massima categoria e ovviamente emozioni indescrivibili, sensazioni più che buone. E’ stata una bella prova. Contro il Torino è stata una partita emozionante, perché appena tre giorni prima avevamo giocato in un campo di Serie C, e poi di colpo ti ritrovi all’Olimpico contro giocatori che giocano in nazionale. Per me è stata una bellissima esperienza, ricca di emozioni”.

Tra l’altro tu avevi già giocato contro l’Udinese nella scorsa stagione quando vestivi la maglia del Perugia…
Lì è stata una partita diversa perché arrivavo da un periodo che non giocavo: sono stato buttato nella mischia nel secondo tempo ed è stato tutto più complicato. Le emozioni sempre bellissime ma è stata veramente tutta un’altra partita. Io non avevo tutta questa ‘esperienza’ che ho adesso, ma affrontare giocatori di serie A resta comunque bello. Ti metti a  confronto con giocatori forti e capisci se un domani potrai stare a questi livelli. Ti fai le domande per capire se ci puoi stare e dove puoi migliorare”.

Prossima stagione in gialloblù con Danzi e Tupta?
Il mio obiettivo è questo. Sarebbe il mio sogno perché è la squadra della mia città. Sono in prestito per crescere e fare esperienza, ma il mio sogno rimane quello di vestire la maglia gialloblù”.

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