Il presidente Balata: “Ci sono tempi importanti che non abbiamo trovato nel suo programma. Auspicavamo un candidato espressione della Serie A”
Il 22 ottobre si avvicina rapidamente e in quella data sapremo chi sarà a capo della Federcalcio. Il nome forte è quello di Gabriele Gravina che, per evitare problemi di incompatibilità di ruolo ieri ha presentato le sue dimissioni al Direttivo della Lega Pro, dichiarando: “È un atto di correttezza, così si garantisce il percorso di continuità al lavoro della Lega“.
Ora Gravina può puntare con una certa tranquillità alla più importante poltrona federale, forte dei voti di Lega Pro, Lnd, Aia, Aiac e buona parte della Lega A. Gravina è sicuro di avere i numeri per passare al secondo scrutinio (66%), ma come sottolinea La Gazzetta dello Sport, non si accontenta e sta lavorando per riuscire nell’impresa di passare alla prima tornata (75%).
La percentuale di voti mancate dovrebbe arrivare dall’Assocalciatori o dalla Lega Serie B che, però, al momento appare piuttosto fredda sulla soluzione Gravina: “Auspicavamo un candidato espressione della Serie A. Ci sono temi su cui volevamo portare un contributo e che non abbiamo trovato nel programma di Gravina – ha dichiarato il presidente Mauro Balata -. Gli chiederò di venire venerdì in assemblea, a spiegarci il programma, e se vuole manifestare la disponibilità concreta a fare le cose non in tempi biblici. Ci farebbe piacere se Gravina prendesse sulle spalle anche le problematiche della Serie B e le realizzasse“.