Figlio di congolesi trasferitisi in Svezia, il nuovo attaccante gialloblù avrebbe potuto avere una carriera nell’atletica. Ma poi ha scelto il calcio
L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport dedica una pagina intera alla storia del nuovo acquisto gialloblù Joel Mumbongo. L’attaccante classe ’99 ha infatti una storia molto interessante.
LA STORIA. Nasce a Goteborg da genitori congolesi approdati in Svezia separatamente per dare una svolta alla loro vita. Si conoscono in chiesa e dalla loro storia nasce Joel, che fin da piccolo si dimostra molto portato per gli sport, grazie anche a un fisico completo.
A 14 anni era una promessa dell’atletica svedese: correva i 200 metri più veloce dei suoi coetanei a livello nazionale e saltava in alto un metro e 92. Senza disdegnare però il pallone.
Ad un certo punto è costretto a scegliere tra atletica e calcio. Una mano gliela danno sicuramente i provini che gli vennero proposti da club di prima fascia come Chelsea, Manchester City ed Everton. Preferisce però per il momento provare a crescere in una prima squadra, anche di terza divisione: ecco che quindi arriva la chiamata dell’Utsikten, società di Vastra Frolunda, quartiere di Goteborg.
E il suo impatto con i grandi è notevole: 7 gol tra aprile e luglio, affiancati da 5 assist. Prestazioni che aprono le porte di altri provini all’estero.
OPPORTUNITÀ VERONA. Si fanno avanti Middlesbrough e Birmingham, con quest’ultima ad avere la meglio. Il trasferimento però viene reso nullo dal blocco del mercato a causa del fair play finanziario.
Il Verona, che con Margiotta lo aveva notato nello scorso ottobre durante la sfida Italia–Svezia Under 19, non si fa scappare l’occasione e dopo una ventina di giorni di trattativa annuncia il suo acquisto.
Joel giocherà con la Primavera, pur allenandosi con la prima squadra. Essendo un ’99 infatti, potrà disputare il campionato giovanile solo da fuori quota. Intanto, per integrarsi il prima possibile, ha già iniziato a prendere lezioni di italiano.
E con il tempo potrà così consolidare il suo amore per i colori gialloblù: quelli della Nazionale svedese sì, ma anche quelli dell’Hellas Verona.