
Dal “Caos” del Corriere al “Tutti a casa” de L’Arena, ecco il commento dei quotidiani al surreale pomeriggio dell’Hellas
Nel calcio ci sono episodi che difficilmente passano inosservati, e quello di Cosenza rimarrĂ (purtroppo) negli annali della Serie B.
Un pomeriggio simile non poteva sfuggire all’occhio dei quotidiani sportivi italiani, che dopo aver dovuto commentare la giĂ difficilissima estate della cadetteria, nella giornata di ieri si sono ritrovati a dover fare i conti con un altro giorno di ordinaria follia.
Andiamo quindi a vedere come i giornalisti di Gazzetta, Corriere, Tuttosport e L’Arena abbiano commentato gli avvenimenti del San Vito–Marulla.
CAMPO INADEGUATO E VITTORIA A TAVOLINO. Decisamente pacati Gazzetta dello Sport e Tuttosport, che nei loro titoli (rispettivamente «Campo Inadeguato. Stop a Cosenza. SarĂ 3-0 Verona?» e «A Cosenza non si gioca. Verona: 0-3 a tavolino?») si limitano a descrivere l’accaduto e a sottolineare la grande probabilitĂ che i primi 3 punti dell’Hellas arrivino direttamente dal giudice sportivo, senza passare dal campo (inagibile…). A differenza del quotidiano torinese, che si limita a definire quello del Cosenza come “errore di inesperienza“, La Rosea evidenzia perĂ² le pesanti responsabilitĂ della societĂ di casa, che dopo essersi rifiutata di giocare in campo neutro aveva addirittura dato il via libera alla vendita dei biglietti giĂ mercoledì scorso.
CAOS E RABBIA. PiĂ¹ “decisi” invece i titoli di Corriere («Caos a Cosenza. Vietato giocare») e L’Arena («Tutti a casa!»), che invece, dopo aver entrambi riassunto l’allucinante pomeriggio in terra calabra, catalizzano l’attenzione sul fatto che giĂ nel primo pomeriggio si sapesse quasi con certezza che alla fine non si sarebbe scesi in campo. Le differenze principali tra i due giornali stanno essenzialmente nel “punto di vista” dell’articolo: sulle pagine romane ci si focalizza infatti sui comunicati ufficiali e sulle dichiarazioni (alcune a dir poco inspiegabili) di SocietĂ e sindaco cosentini, mentre quello scaligero punta (ovviamente) sulle parole delle controparti veronesi.
