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Impressioni da Primiero: entusiasmo contenuto, ma le basi da cui ripartire sono davvero buone

Breve bilancio delle due settimane trascorse in Primiero dalla squadra gialloblù. Entusiasmo contenuto da parte dei tifosi, ma la squadra ha lavorato bene

Il ritiro di Primiero 2018 è terminato ufficialmente poche ore fa, con l’ultimo allenamento e la passerella finale della squadra al campo di Mezzano. Due settimane di intenso lavoro, utili per conoscersi e compattarsi in vista dell’imminente inizio della nuova stagione. Quindici giorni di cui proviamo a tracciare un primo parziale bilancio, per cercare di capire a che punto è il progetto di questo nuovo Verona.

Iniziamo dal rapporto tra squadra e tifoseria. Inutile nascondersi dietro un dito. A Primiero quest’anno non si sono visti nemmeno la metà dei tifosi che la scorsa stagione avevano invaso la piccola valle dolomitica con le loro bandiere gialloblù. Inevitabile, dopo una stagione fallimentare come quella passata. Una stagione deludente sotto tutti gli aspetti, che ha portato ad una frattura piuttosto evidente tra la società e i suoi sostenitori.

Una frattura che, almeno sul campo, la società sta provando a ricomporre con un buon lavoro di allestimento della rosa che affronterà il prossimo campionato di Serie B. Le buone notizie da Primiero 2018 arrivano proprio da qui, dal campo. Il nuovo allenatore Fabio Grosso sembra aver capito subito cosa serve a questa squadra. Una persona per bene, gentile e sorridente fuori dal campo, ma estremamente determinato e caparbio nel dirigere gli allenamenti sul terreno di gioco. Palla bassa, pochi tocchi e velocità di esecuzione e di manovra. Queste le richieste del tecnico ai suoi ragazzi, che in queste prime due settimane hanno mostrato grande entusiasmo e tanta voglia di cominciare al meglio la nuova stagione.

Nel frattempo anche il ds Tony D’Amico ha lavorato molto bene sotto traccia, consegnando a Grosso giocatori che avranno sicuramente un ruolo determinante nel prossimo futuro dei gialloblù come Di Carmine, Almici, Laribi, Gustafson ed Henderson. Nel giro di un paio di settimane la rosa ha visto riempite quasi tutte le lacune e i limiti che Fusco aveva lasciato in eredità al club. Probabilmente mancano ancora un centrale difensivo di livello da affiancare a Caracciolo (Bianchetti si è infortunato di nuovo e Cherubin nonostante il buon ritiro non è ancora al meglio) e un terzino destro che possa sostituire Almici (in ritiro ha giocato Gonzalez che però lascerà presto Verona). Ma il tempo per completare definitivamente la rosa ancora c’è.

Insomma, l’impressione dopo due settimane a Primiero è che la società stia lavorando comunque bene e nella giusta direzione. Una sola grande e “rumorosa” assenza, quella del presidente Setti, che a Primiero non si è visto mai. Certo, è probabile che i tanti impegni non gli abbiano permesso di giungere ai piedi delle Dolomiti, ma nel processo di riavvicinamento alla tifoseria intrapreso dalla squadra e dal nuovo mister, la sua è un’assenza che pesa. La speranza è che possa tornare presto a far sentire la sua voce per cercare di ricomporre definitivamente quella frattura, primo vero ostacolo da superare per poter ripartire con grande fiducia verso questa nuova difficile stagione di Serie B.

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