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Zoff: “Quando si retrocede le colpe sono di tutti”

L’ex portiere di quella Juventus e della Nazionale italiana, Dino Zoff, ha parlato in una lunga intervista a L’Arena.

Ricordo l’applauso di tutto il Bentegodi in quel giorno, risposi con un breve cenno della mano alla Curva del Verona. Ero un po’ imbarazzato. D’altronde avevamo appena vinto il Mondiale e poi credo di essermi sempre comportato bene in campo. Ora è diverso. Basti vedere Juve-Napoli…Adesso è tutto esasperato. C’è una pressione mediatica molto forte. Noi italiani siamo rimasti a Coppi e Bartali. O parteggi per uno o per l’altro. Ma è sbagliato. Sono battaglie che creano anche un po’ di interesse se vogliamo e fan parlare, però alla fine non sono produttive”.

Il record della Juve- “Vincere sette campionati di seguito è una cosa straordinaria. Bisogna fare i complimenti a tutti. Allenatore, giocatori, ambiente e società”.

L’addio di Buffon- Pare che sia così. Dipenderà da lui. Adesso deciderà insieme alla società. Non voglio entrare nel merito“.

Mancini ct- Non so ora cosa farà Mancini. Lui è molto preparato. E’ una persona a modo che sa fare il suo mestiere. L’importante per l’Italia è che vengano fuori dei giovani per ripartire dopo la delusione della mancata qualificazione. Si deve ricreare sostanza ed entusiasmo. L’Italia deve tornare fra le grandi. Qui a Verona c’è depressione…È normale sia così. È stata una stagione sfortunata per i gialloblù. Sono partiti così così e poi sono rimasti troppo giù per tante giornate. Ma questo è nella logica delle cose. Adesso servono idee chiare e grande entusiasmo per ripartire. Il Verona l’ha dimostrato tante volte. Tornerà in A. Tanti errori però in questa stagione…Quando si retrocede le colpe non possono essere di qualcuno e basta. Sono di tutti. La gente troppo spesso si dimentica che il calcio è uno sport collettivo. Senza contare la società. Era dura per la Juve col Verona…Al Bentegodi si, a Torino un po’ meno. Non ricordo tante cose, però il Verona era una piccola grande. Piazza interessante. Vincere uno scudetto in provincia è stata un’impresa”.

La rete annullata a Petrini-Sinceramente non ricordo. Mi aiuti…Zigoni che crossa sulla linea e Michelotti che annulla…Può essere stato, ma sa la memoria fa brutti scherzi. Ma è sicuro? C’ero io in porta? Le dico la verità, non mi ricordo proprio. Certo era lei nel 1977…Mi scusi, (ride ndr). Quando uno vince molto era facile creare delle polemiche. Anche una volta c’era la moviola. Forse c’ era meno arroganza in generale e come ho detto meno esasperazione. Erano battaglie col Verona ma se lei mi parla di Ghizzardi e Basiliani li ricordo bene come del resto l’amico Franzot e Mascetti. Pensi che col «Ciccio» abbiamo fatto alcuni giorni di vacanza insieme sul Lago di Como. Lui era forte”.

Sul Lago di Garda insieme a Sepp Maier- “Si eravamo amici. Ricordo una partita a tennis fatta contro di lui in Sardegna. Ma parliamo della preistoria. Forse ho pure perso”.

Osvaldo Bagnoli- “Con Bagnoli, pur non avendo possibilità di frequentarci se non in rare occasioni, l’ho sempre apprezzato come persona. Come allenatore è stato un modello a cui ispirarsi. Ho grande rispetto, stima e considerazione”.

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