“Una stagione difficile, però si può rinascere. Le esperienze servono a maturare. E a riprovarci“. Inizia così Darwin Pastorin quando L’Arena gli chiede di commentare la stagione dell’Hellas Verona
“Prendo Giovanni Arpino: ‘La vita o è stile o è errore‘. A volte può essere errore, però puoi recuperare uno stile e poi, quando alla fine conosci la sconfitta e l’amarezza, quello diventa il momento per ritrovare forza e ripartire. Questo devono fare il Verona e Verona. Tutti quanti noi abbiamo ancora negli occhi e nel cuore quella che è stata l’impresa epica della squadra di Bagnoli che io ricordo perfettamente da cronista. E ricordo quei giorni con un senso di appartenenza e orgoglio fortissimi. Certi fasti si possono recuperare, bisogna solo averne la volontà“.
L’Hellas quei fasti li ha perduti nei risultati sportivi, nell’assenza quasi totale di ex gialloblù che hanno fatto la storia del club all’interno della società. Può essere stato un errore, ma Pastorin indica che quello è l’esatto momento per recuperare le forze, quello che sembra il più difficile.
Perché “Il Verona merita la Serie A. Per la città e per la sua storia. Per quello che ha saputo fare nell’anno dello scudetto. Come il Cagliari. Patrimoni importanti nel Dna della nostra cultura calcistica. Di una storia, la nostra, che è non è solo quella sportiva ma che è anche una storia sociale“.
Ma addentrandosi nelle critiche della stagione attuale ecco quanto può dire Pastorin: “Il calcio di oggi ha sostituito il dribbling con il marketing. Questo però non riguarda solo il presidente del Verona. Riguarda tutte le società. Oggi devi ottenere il giusto equilibrio fra la passione e l’addizione, per non procedere poi per sottrazione purtroppo. Ma quello che deve sempre restare è l’amore per una società, per una maglia, per un territorio, per una città, per una storia“