Le parole dell’ex mezzala di Verona e Juventus sulla stagione ormai conclusa dall’Hellas
Beniamino Vignola non ha bisogno di presentazioni. Veronese e giocatore del Verona: propria da qui comincia la sua storia fra i professionisti nel biennio che porta dal ’78 al 1980 e gli scaligeri dalla Serie A alla B. Passato all’Avellino viene quindi notato dalla Juventus e torna a Verona l’anno dopo lo scudetto per una parentesi breve e deludente. Certamente con i bianconeri scrive le pagine più importanti della sua carriera calcistica.
Il suo pensiero sulla stagione dell’Hellas Verona ormai conclusa è stato riportato oggi da La Gazzetta dello Sport: “Prima di tutto serve ricreare un ambiente fiducioso. Quest’anno, e in parte anche lo scorso, si è evidenziata una frattura tra il Verona e la sua gente. Non si può non tenere conto del rilievo che la piazza ha per l’Hellas. Riavvicinarsi ai tifosi deve essere un punto principale per la dirigenza“.
E questa idea di Vignola pare condivisibile, specie dopo un anno in cui è sembrata proprio mancare quella vicinanza fra squadra e tifoseria che invece dovrebbe essere una forza, aldilà della retorica o del facile paragone con altre città, della squadra gialloblù.
Vignola prosegue parlando dell’allenatore Fabio Pecchia, dicendo dunque: “Quanto alle scelte, metto al centro di qualsiasi programma l’allenatore. È il tecnico a determinare l’identità di una squadra e, in questo modo, a poter condurre a cogliere dei risultati“.