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ESCLUSIVA CH – Crudeli: “Il Milan dovrà vincere, ma la Fatal Verona insegna”

Tiziano-Crudeli

Il telecronista di Diretta stadio… ed è subito goal! per l’emittente 7 Gold ha parlato in esclusiva a CalcioHellas della partita di sabato tra Milan-Verona

Un simbolo per quanto riguarda la tifoseria milanista, un’icona di spontaneità e passione armato di penna e voce (molta) che ha narrato centinaia di gare e seguito i rossoneri sia nei momenti belli che in quelli meno belli. Tiziano Crudeli ha lo scatto veloce dalla poltrona per i gol segnati e il lancio d’occhiali facile per quelli subiti dal Milan.

In questa pacata intervista, il giornalista parla a CalcioHellas della sfida in arrivo sabato tra Milan-Verona e della situazione attuale di entrambe le squadre.

Dopo i tre gol in Coppa Italia, il Verona ha restituito il favore al Milan al Bentegodi nel girone d’andata, sarà una partita diversa quella di San Siro?
In teoria sì, in pratica si vedrà. All’andata i rossoneri si son presentati al Bentegodi con la convinzione di poter battere il Verona visto il risultato in Coppa, invece hanno preso una bella e meritata batosta dai gialloblù. Adesso forse le cose son cambiate: il Verona sta attraversando un periodo molto molto delicato, mentre il Milan sembra, ma non ho la certezza, sia destinato a crescere come rendimento e gioco“.

Quale atteggiamento crede mostreranno quindi in campo le due squadre? 
Il Milan scenderà in campo con un unico obiettivo: quello di vincere, che poi ci riesca o meno dipenderà dalla squadra di Pecchia. La storia, Fatal Verona e compagnia bella, ci insegnano che con il Verona la tradizione è più positiva per questi ultimi che non per i primi, inoltre io son convinto che visto che ci sono ancora possibilità per gli scaligeri di salvarsi cercherà di dare il massimo, consapevole di poter mettere in difficoltà una squadra che nell’arco del match mostra sempre delle lacune sul lato del gioco“.

Uno dei protagonisti del match d’andata, Moise Kean, di ritorno da un infortunio sta scalpitando per tornare a giocare. Che futuro vede per questo ragazzo?
Ha dimostrato di essere uno dei giovani più promettenti del nostro campionato. Poi quando si parla di giovani la discontinuità è all’ordine naturale delle cose, ci son giovani che hanno doti potenziali straordinarie ma non sono riusciti a dimostrarle nell’arco della carriera. Ma Kean mi sembra uno di quelli destinati a sfondare nel calcio che conta, ha tutti i requisiti per poterlo fare“.

Parlando di ex tra Milan e Verona invece come definirebbe la gestione di Giampaolo Pazzini?
Il Pazzo lo conosco calcisticamente bene, è uno di quei giocatori che non ti spieghi perché abbia dei rendimenti così altalenanti. È un giocatore esperto che si è dimostrato anche un ottimo bomber. Spesso e volentieri ci deve essere anche un gioco funzionale di supporto a questo tipo di giocatore: punta centrale che va servito in continuazione. Ha bisogno di partner lì davanti. A me non è mai dispiaciuto, anche se ha avuto delle annate brillanti e altre molto meno“.

Due parole sull’annata di un altro ex: Alessio Cerci.
Tornando al discorso di prima, è un altro giocatore che aveva potenzialità enormi. Poi alla prova dei fatti, non è riuscito ad esprimersi completamente. In molti pensavano che poteva essere un elemento di spicco del nostro campionato. Come si fanno a spiegarsi queste altalene? Mah! Bisognerebbe conoscere meglio caratterialmente questi giocatori, come molti addetti ai lavori dicono: la testa è fondamentale per riuscire ad ottenere dei risultati, anche nel calcio.

A prescindere da come finirà questa stagione, come consiglierebbe al Verona di ripartire l’anno prossimo? C’è già chi parla di rifondazione.
È facile dire che bisogna puntare sui giovani. È un leitmotiv usato un po’ da tutti, ma non è semplice farlo. Ci vuole una miscela tra giovani e giocatori d’esperienza, di categoria. I primi possono crescere e essere valorizzati, rappresentando anche un bel guadagno se e quando venduti, mentre i secondi danno quella stabilità e costanza che non forniscono i primi“.

Concentrandoci invece più al lato societario del Verona, al presidente Setti viene imputata l’accusa di guardare più ai bilanci che ai risultati. Proprio al termine partita contro la Spal però, il patron in prima persona ha dichiarato ‘non rappresentare un vantaggio scendere in Serie B’, quando però tutti conosciamo il funzionamento del “paracadute” per le retrocesse. Rappresenta una verità parziale o una bugia per intero?
Ci sono dei costi che vanno tenuti in considerazione, noi tifosi e mi aggiungo anche io, puntiamo più ai risultati. Quando non ci sono, siamo pronti a processare chiunque, ma i bilanci vanno tenuti in considerazione, se non mi possono permettere certi investimenti, devo anche saper accettare certi risultati che si verificano. D’altronde nel calcio, per una società come il Verona, bisogna saper ottimizzare un organico, come detto prima, valorizzare i giovani per gestire gli introiti e altre spese“.

 

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