“Segnai un bel gol contro il Como”, questo è uno dei suoi ricordi ai tempi del Genoa. In rossoblù era arrivato dal Milan, che lo aveva preso dal Verona fatale. Oggi lui segue l’Hellas e commenta così il momento di difficoltà, ma senza perdere la speranza.
Vice allenatore della Primavera ai tempi di Pavanel, oggi Franco Bergamaschi gioisce per l’esordio di Danzi in prima squadra giudicandolo positivamente, ma poi chiarisce un altro ragionevole dubbio: “Fares non può fare il centravanti, ha altre qualità“. È stato intervistato da L’Arena in qualità di doppio ex di Hellas Verona e Genoa.
Non andrà al Ferraris perché impegnato con i suoi ragazzi del 2005 del Bussolengo “ma appena posso vado in curva coi Butei“, assicura Bergamaschi. Nella Genova rossoblù, ci tiene a precisarlo, ha trascorso la stagione 1974/’75, in prestito da quel Milan che lo aveva fortemente voluto prelevare dal Verona.
Il perché lo ricorderete sicuramente: quel tunnel a Turone nel 5-3 al Milan, quel giorno in cui tutto fu fatale. Partito per Milano così giovane, però, Bergamaschi farà ritorno in gialloblù nel ’78. Concluderà ancora qui la sua carriera, precisamente nel Pescantina dell’interregionale 1986/’87.
Da tifoso, appassionato, ex: così Bergamaschi commenta il momento difficile dell’Hellas ma senza perdere la speranza. “Pecchia forse è un po’ in confusione vista anche la gara con il Sassuolo. Eppure con la sconfitta della SPAL con la Roma c’è ancora speranza. Ci credo sempre“.
“Mi auguro possa vincere a Genoa, però credo che sia dura. Ha cambiato troppo e troppi giocatori si sono alternati. Difficile per un tecnico fare un buon lavoro” aggiunge Lulù. “Mi aspettavo qualcosa in più da Romulo. Un giocatore della sua esperienza poteva dare un maggior contributo e poi non credevo che Cerci potesse avere tutti questi problemi fisici. Lui era stato un buon acquisto la scorsa estate. Peccato“.
