Colomba: “A Verona non iniziai neanche. Ultimi due anni grande palestra per Pecchia”

L’ex tecnico gialloblù e del Bologna, prossimo avversario dell’Hellas, ricorda il suo passato a Verona e valuta la stagione di Pecchia e dei suoi uomini

Franco Colomba è il solito signore. Affabile e sempre gentile nelle risposte. Per lui 217 presenze da calciatore nel Bologna e per due volte si è seduto pure sulla panchina rossoblù.

Nel Verona è rimasto l’anno della Serie C1 con Cannella diesse, soltanto sette partite. Era il 2007. “A Verona” dice al quotidiano L’Arena, “non ho neppure iniziato“. Doveva spaccare il mondo il suo Verona dei tempi della Serie C e invece rischiò addirittura la retrocessione in C2. “Morante era il cannoniere del momento” racconta l’ex tecnico gialloblù, “ed invece segnò solo una rete nello spareggio con la Pro Patria“.

Mister conosce Pecchia?
“Certo. E’ stato un ottimo calciatore ed è una persona intelligente. Molto preparato anche come tecnico. Si è preso una bella gatta da pelare. Per lui questi due anni, compresa la scorsa stagione in Serie B sono stati una grande palestra“.

Non sono tempi eccelsi per lui…
“No, guardi. Non mi piace giudicare i colleghi e non lo faccio certamente ora. Dico soltanto una cosa. Io per primo ho accettato delle situazioni limite ed è per questo che ora valuto bene, prima di allenare. Certo il campo mi piace e mi manca, ma è difficile far calcio. Molti club sono in difficoltà e poi a rimetterci è sempre l’allenatore“.

Le dimissioni del diesse Fusco?
“Fusco è legato a Pecchia. Ha voluto addossarsi un po’ di responsabilità anche lui. È un comportamento che può portare a qualcosa di buono, cercando di responsabilizzare anche gli altri“.

Il Verona come lo vede?
“In piena corsa per salvarsi. È chiaro che ha avuto, e ha, dei problemi. Però ogni volta che lo danno per spacciato ha il colpo di reni e vince una gara inaspettata. È giusto che l’Hellas ci provi. Qui son tutte dentro, mi creda. Se il Benevento non avesse perso tutti quei punti all’andata sarebbero in corsa pure loro. Adesso la vedo dura“.