Il difensore gialloblù racconta all’Arena il suo calvario che lo ha costretto fuori dal campo per otto mesi prima del ritorno in campo con l’Inter.

L’Arena apre questa mattina con un bell’articolo di Davide Cailotto dedicato a Matteo Bianchetti, rientrato sabato contro l’Inter dal lunghissimo infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo per più di 8 mesi. Queste le parole del classe 1993 gialloblù riguardo il suo calvario: “A luglio, in ritiro, sento un fastidio sempre più intenso alla schiena. Penso sia solo effetto dei carichi di lavoro, invece mi sottopongo ad una risonanza e rimango di sasso: un ematoma sotto durale del midollo sacrale. Devo essere operato d’urgenza, sono stato sotto i ferri per 4 ore e mezza col rischio di non poter tornare a giocare. Anzi, nella peggiore delle ipotesi, c’era il rischio di passare il resto della mia vita in carrozzina. Momenti duri che, però, ho superato grazie alla mia ragazza Debora, ai miei cari, ai dottori Damante e Barone del reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Borgo Trento, allo staff medico del Verona ed alla mia famiglia speciale”

Bianchetti ha poi parlato anche della gara persa malamente contro l’Inter: “Non doveva andare così, l’avevamo preparata in un altro modo. Non so cosa sia successo. Abbiamo pagato caro un errore di disattenzione che, a questi livelli, è grave.”

Infine il difensore ha dedicato qualche minuto anche alle ultime gare di campionato e alla lotta salvezza: “Mercoledì, a Benevento, inizia un altro campionato. Il nostro. Sarà un filotto di partite nelle quali non possiamo concederci nessuna sbavatura. Le sfide precedenti, però, hanno dimostrato che la Serie A possiamo farla benissimo. È tutto un discorso di approccio. Se sbagli quello, fatichi a recuperare con chiunque.”